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Aneddoti sparsi e curiosità su Stanley Kubrick
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Katharina Kubrick

Stanley adorava ballare. Era un grande fan di un programma televisivo in cui si ballavano il foxtrot e ilquick-step. Era un bravo ballerino. Segretamente. Una volta mi disse che avrebbe voluto fare un musical, che sarebbe stato divertente. Amava i film con balli.

 

Malcolm McDowell

"Una volta avemmo un pesante litigio. Un litigio fusioso. Mi ricordo che avrei voluto picchiarlo. Non l'ho colpito ma ci ho provato. L'ho insultato pesantemente. (Malcol dice più esattamente: "I called him cocksucker") Ero molto arrabbiato con lui. Non gli interessava veramente nulla degli esseri umani. Ero stato via dal set per dieci giorni per colpa di una malattia virale alla gola e non potevo parlare. Tornai al lavoro e mi infilò sotto una doccia fredda...il primo giorno! Gli ho detto: "Maledizione! Ma sei pazzo?! Ti ho detto che la mia voce ...". E lui: "Sìsì non preoccuparti". Eravamo pronti per girare e lui se ne andato via sulla sua auto. Aspettavo che tornasse per... [picchiarlo]. E' un uomo affascinante, ma non è Dio, non è un genio. E' un regista fantastico, uno dei migliori."

 

Alexander Walker

[...]Insomma Kirk Douglas iniziò a dare ordini a Stanley e a umiliarlo. Gli diceva di darsi una mossa perché un certo giorno non avevano girato abbastanza. Quando cavalcava sul suo cavallo bianco si avvicinava di proposito sempre di più a Stanley, cui non piacevano gli animali più grandi di lui. Stanley cercava di allontanarsi ma Kirk gli andava sotto con il cavallo, fino quasi a spingerlo contro il muro. Era per dimostrargli: "Io sono quello sul cavallo bianco, io dò gli ordini". In Spartacus Stanley avva avuto un'esperienza di subordinazione e decise che avrebbe preferito chiedere l'elemosina per la strada piuttosto che essere lo schiavetto di un produttore.

 

Emilio D'Alessandro

Quando è arrivato l'ultimo giorno, il giorno dell'addio,  nel 1994, non riuscivamo a staccarci. I saluti tra lui e me sono cominciati nella sala da biliardo, sono continuati nella sala delle proiezioni e infine nella cucina. E poi abbiamo fatto il percorso al contrario, ognuno dei due con le lacrime agli occhi. Ci giravamo per asciugarci le lacrime, nuovamente ci voltavamo... poi ci siamo detti: "Dobbiamo separarci. Addio". L'ultima cosa che ha detto è stata: "Ogni volta che vuoi tornare questa è la casa, scegli la stanza che vuoi. Vai nelle scuderie, fai quello che vuoi ma torna". Dopo una settimana sono partito.

 

L’intero girato di "2001: Odissea nello spazio" è pari a duecento volte la lunghezza del film.

 

Marit Allen 

Una volta Stanley mi stupì e questa è la cosa più bella che ricordo dei quasi due anni di lavoro. Feci un errore inaccettabile. [...] "E' successa la cosa peggiore che poteva succedere! L'attrice aveva dimenticato il collarino di sera!". Avevo dimenticato dimenticato di metterle il collarino per tutta l'ultima parte dell'ultima sequenza. Dissi: "Sono distrutta, non so come scusarmi, sono mortificata. Non potrò mai scusarmi abbastanza" E Stanley: "Vedo. Bene...". E disse a Tom che bisognava rifirare tutto. E Tom: "Come è possibile?" e Stanley: "Non ero soddisfatto delle luci, dobbiamo rifarla." Mi aspettavo che sarei scomparsa, che mi avrebbero licenziata e invece mi protesse ... fu un momento bellissimo.

 

Emilio D’Alessandro, autista di Kubrick, appare in una scena del film "Eyes Wide Shut" nei panni di un edicolante.

 

Marisa Berenson

Gran parte del film è stato girato a lume di candela, con degli obiettivi speciali trovati da Kubrick che non erano mai stati utilizzati in altri film. Una serie di questi obiettivi era su uno Sputnik in orbita intorno al mondo, e l'altra la possedeva Kubrick.

 

Kubrick impose allo scenografo che il tavolo presente ne "Il Dottor Stranamore" fosse verde benché il film fosse realizzato in bianco e nero.

 

Nigel Galt

Aveva un certo modo di montare che si ritrovava in tutti i suoi film. Uno stile a togliere. Alcuni registi si preoccupano molto di come le scene si accoppiano tra loro. Stanley faceva un taglio perché voleva fare un taglio. Non gli interessava che l'attacco fosse perfetto, a lui interessava che l'attacco non disturbasse la visione del film.

 

Stephen King non credeva in Shelley Duvall come Wendy. Lo scrittore ha spiegato che per Wendy lui aveva pensato ad una bionda ex cheerleader che non aveva mai avuto a che fare con i problemi reali della vita. Sentiva che Duvall era troppo vulnerabile emotivamente, che aveva passato un sacco di guai nella sua vita, in pratica l’esatto contrario del suo personaggio letterario.

 

John Ward

La cosa strana era che non siamo mai arrivati al ciak 50. Non voleva mai vedere sul ciak un numero superiore. Non gli piaceva l'idea che la Warner Bros. vedesse che arrivava al cinquantesimo ciak. Così al ciak 49 spostavamo la macchina da presa di pochissimo e andavamo al numero successivo battendo il ciak 1.

 

Gordon Stainforth

La scena in cui Jack Torrance prendeva la porta ad accettate Stanley aveva segnato il punto dove tagliare. Io dissi: "Stanley penso sarebbe meglio avere cinque fotogrammi in più dell'ascia mentre torna su. Sarebbe più potente". "OK" disse Stanley, "prova". E ricordo che pensai: "Wow! Quello è un mio attacco! L'ho cambiato leggermente da come voleva Stanley".

 

Julian Senior

Non conservava mai i premi che gli venivano conferiti. Li dava alla madre, alla sorella...non aveva bisogno di mettere in mostra i premi per giustificare il lavoro che stava facendo.

 

Riccardo Aragno

[...] gli altri si lasciano invece influenzare dalla necessità delle campagne pubblicitarie, dalla necessità della presenza ai festeggiamenti, dalle coppe... sono tutti accessori che Stanley considerava ridicoli. Ecco perché un regista del genere non va a Venezia nonostante Venezia gli faccia l'onore del Leone d'Oro.

 

Stanley Kubrick ha considerato sia Robert De Niro che Robin Williams ma alla fine ha cambiato idea dopo aver visto De Niro in Taxi Driver e Robin Williams nella serie tv Mork & Mindy: non erano abbastanza psicopatici. Secondo Stephen King, Kubrick avrebbe considerato anche Harrison Ford.

 

Al momento del rilascio, la Motion Picture Association of America aveva espressamente dichiarato che non doveva essere mostrato sangue nei trailer. Stranamente, uno dei trailer di Shining mostra la scena del sangue che usciva dall’ascensore. Stanley Kubrick aveva convinto la MPAA che il liquido fosse in realtà acqua rugginosa.

 

Christiane Kubrick

Il premio Griffith! Stanley era un attore terribili! Era bravissimo a osservare le più sottili sfumature negli attori ma nelle occasioni ufficiali andava nel pallone. Completamente. In occasione del discorso di accettazione del Premio Griffith scrisse un bellissimo testo, ma era rigidissimo... Ho riso da matti. Io e Leon l'abbiamo preso in giro. L'ha dovuto rifare decine di volte poi ha detto:"Devo decidermi se spedirlo altrimenti non lo finirò mai". Ecco perché non andava nelle interviste. Diceva:"Perché dovrei apparire come un'idiota?".

 

Leon Vitali

Fu divertente perché non sapeva le battute! Gli dissi:"Adesso sai come ci si sente!". Era dolcissimo perché non riusciva a farla giusta e ne soffriva. Un altro aspetto di Stanley che non avevo mai visto. Commovente ... L'unica cosa non rinunciò al diritto di dire: "Stop". Se vedeva che la cosa non procedeva si dava lo stop da solo.

 

Christiane Kubrick

Quando era molto giovane fu invitato in un programma radiofonico e il tipo della radio gli mise il microfono in bocca e gli disse senza cortesia:"Parla!". Ma lui non ci riusciva. Così il tipo lo sgridò:"Credevo che avessi parlato del tuo film!". Ebbe una sorta di paura del palcoscenico e non riuscì a dire nulla.

 

Tim Roth

In Arancia Meccanica non c'è tutta questa violenza, secondo me, ma la paura generata dalla violenza. E' simile ai film di Quentin Tarantino. In Pulp Fiction è trattata più sotto forma di commedia, ma in Le Iene è più seria. Ciò che la rende terribile in Arancia Meccanica è che colpisce persone molto reali, in situazioni reali. E' una scelta artistica.

 

Julian Senior

[...]Poi ricevette un nastro video in cui si vedeva un'anguria con sopra la faccia di Stanley e qualcuno con un fucile che gli sparava. Un giorno arrivò un pacco: dentro c'era un'arancia collegata ad una sveglia. Allora la polizia del luogo consigliò a Stanley di stare attento: "C'è gente strana in giro che crede che questo film stia dicendo loro qualcosa di speciale".

 

Tim Roth

Quando iniziammo a lavorare sulla sceneggiatura di Le Iene Rapina a mano armata era uno dei film che dovevamo vedere. Quentin mi disse che quello era uno dei suoi riferimenti principali. Anche lo stile della recitazione doveva essere lo stesso.

 

Julian Senior

Stanley fu chiamato da Marlon Brando. Un giorno Brando riunì tutto lo staff in una stanza. Brando disse:"Ognuno di voi ha tre minuti per espormi quello che ha da dire sul film". "Kubrick iniziamo con te, hai tre minuti". "Marlon come posso dirti in tre minuti come intendo dirigere il film?". E Brando:"Ti sono rimasti due minuti e cinquantatré secondi...". La cosa si fece ridicola, Stanley fece i bagagli e se ne andò. Brando alla fine ottenne quello che voleva: dirigere il film.

 

Alexander Walker

Ovviamente Stanley non aveva ingaggiato comparse inglesi, ma aveva preso soldati irlandesi e gli aveva fatto indossare uniformi inglesi. Non è chiaro ancora oggi se l'IRA gli abbia fatto delle minacce. [...]Stanley credeva veramente di essere in pericolo e che lo fosse anche la sua famiglia. Così tornò in Inghilterra.

 

David Prowse

La scena del tavolo fu particolarmente difficile per me. Dovevo sollevare Patrick Magee seduto sulla sedia a rotelle, fargli scendere le scale e spingerlo fino alla tavola dove era seduto Malcolm. Dissi a Stanley: "Dici sul serio? Tu vuoi che sollevi Patrick e la sedia a rotelle - che insieme pesavano 100kg - gli faccia scendere le scale, lo spinga fino alla tavola e poi mi sieda tranquillo per tutto il dialogo successivo?". Stanley mi risponse: "Certo so che puoi farcela". Al che io gli dissi:"Sì certo posso farcela, ma il tuo soprannome non è "Kubrick-buona-la-prima"". Ricordo che tutti rimasero stupiti di sentirmi parlare in quel modo a Stanley ma lui sorrise e mi disse: "Non ti preoccupare la faremo più rapidamente possibile".

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