La notte degli Oscar si avvicina e il più grande aspirante alla scorpacciata di premi, Birdman di Inarritu (per ora alla pari con Grand Budapest Hotel, con 9 nomination) arriva nelle nostre sale, non sostenuto eccessivamente dalla distribuzione che gli riserva una quota di schermi relativamente bassa: poco meno di 200. Nessuno però presenta numeri da invasione: nemmeno il film dei Wachowski, che con 310 schermi sarà il più distribuito tra i film della settimana, seguito a ruota da Non sposate le mie figlie con 300 schermi, che ha dalla sua gli incassi record in Francia. È sempre francese il film d'animazione Mune che si piazza terzo nella classifica dei più presenti, con un discreto di schermi (280): del resto gli altri film di animazione, usciti a Natale, hanno finito la loro corsa e c'è quindi spazio per un film nuovo.
Scendendo ancora ecco la commedia italiana Non c'è 2 senza te (170 schermi), il biopic drammatico The Iceman (100 schermi) e la commedia più impegnata Leoni (per ora solo una decina).
Non è quello che ha più sale, ok, ma di nomination ne ha davvero tante: 9. Tra queste quelle pesanti: miglior film, regia, l'attore protagonista (Michael Keaton), i due non protagonisti (Edward Norton e Emma Stone), la fotografia... Inarritu si fa attendere (Biutiful è di 5 anni fa), ma quando arriva colpisce. E ora che è fuori dalle pastoie della storia frammentata e corale, libero da Arriaga, pare aver messo a segno con Birdman il film che ci voleva.
La coppia Andy e Lana Wachowski torna a mischiare avventura, azione e fantascienza per raccontarci la storia della giovane Jupiter (Mila Kunis), cui il destino ha assegnato un compito non da poco, a dir poco titanico: sorreggere il destino dell'Universo. Effettoni a profusione, effetto blockbuster più o meno garantito.
Cast televisivo dominato dalla presenza di Belen Rodriguez e moderna (si dice così quando la coppia è gay? E se la coppia è gay ma uno dei due ha tentazioni etero? Come si dice?): ancora una commedia italiana, questa volta diretta da Massimo Cappelli, che arriva dopo una lunga, seterminata fila di prodotti analoghi.
In Francia le chiamano commedia "potache", che non si sa tradurre ma che riguarda il mondo goliardico studentesco e questa, sempre in Francia, è stata un successo pazzesco: molto al di sopra di quello di Sole a catinelle a casa nostra. Il soggetto però è un po' da barzelletta: ci sono un cinese, un ebreo, un musulmano e un nero...
Con Michael Shannon, Chris Evans, James Franco, Winona Ryder, David Schwimmer, Ray Liotta
Tagliato quasi su misura sull'interpete principale, Micheal Shannon e la sua faccia da matto, mette in scena la storia (vera) di Richard Kuklinski, un sicario della mafia, killer pro, capace di condurre per decenni una placida vita di padre di famiglia nelle pause dal lavoro.
La crisi in Veneto, raccontata nella commedia di Parolin e interpretata da Neri Marcoré, passa per la figura di Gualtiero Cecchin, ricco decaduto, fannullone certificato, sedicente neo imprenditore. Ce n'è un po' per tutti, ma il sapore farsesco che guarda a Monicelli (da lontano) è materia che occorre saper dominare per non scadere nella sociologia d'accatto.
Con Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni, Stéphane Freiss, Francesca Agostini
L'avventurosa carriera umana e professionale di Oriana Fallaci raccontata in una miniserie di due episodi prodotta da RAI che andrà in onda il 16 e il 17 febbraio, già al centro di (futili) polemiche per non aver raccontato con sufficiente risalto - secondo alcuni - l'impegno anti-islam della reporter e scrittrice nell'ultima parte della sua vita.
Un inno alla GoPro, la piccola telecamera delle meraviglie che ha reso tanti sportivi della domenica protagonisti di riprese in soggettiva, qui nella sua versione "da urlo": sequenze mozzafiato di imprese atletiche e di ardimenti estremi: un po' come su YouTube, ma al cubo.
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