Con Jean-Paul Belmondo, Serge Reggiani, Jean Desailly, Fabienne Dali
In streaming su Plex
1962 - Primo noir melvilliano dalle risonanze tragiche: sceneggiatura vertiginosa, personaggi inesorabilmente doppi, fato cinico e baro. Il primo capolavoro di Melville, con un Serge Reggiani macilenta incarnazione del mal di vivere.
Con Jean-Paul Belmondo, Charles Vanel, Michèle Mercier, Stefania Sandrelli
1962 - Seconda trasferta americana: dal romanzo di Simenon, Melville compone un inno alla volubilità degli uomini. Non dei loro caratteri, ma dei loro comportamenti: tutto ciò che conta è il rapporto tra i due esseri in fuga, a turno belva e preda.
Con Lino Ventura, Paul Meurisse, Raymond Pellegrin, Marcel Bozzuffi
1966 - Da un romanzo del corso José Giovanni, il secondo capolavoro di JPM: l'affresco del milieu più esatto e sontuoso mai girato in assoluto. "Le deuxième souffle", la seconda chance per Gu Minda è il canto del cigno di una concezione nobile del truand.
Con Alain Delon, Nathalie Delon, François Périer, Cathy Rosier, Catherine Jourdan
1967 - Terzo capolavoro. Disertato dalla lealtà, il milieu non è più frequentabile: non resta che la solitudine psicotica dell'asceta. Un "Samouraï" che continua a celebrare ciecamente il rito di una civiltà scomparsa. Rigorosamente in guanti bianchi.
Con Lino Ventura, Paul Meurisse, Jean-Pierre Cassel, Simone Signoret, Claude Mann
1969 - Quarto capolavoro. Semplicemente il film sulla Resistenza più amaro e bello mai realizzato. La clandestinità come regola di sopravvivenza l'antieroismo come codice di comportamento, la spietatezza come imperativo morale: "L'armata delle ombre".
Con Alain Delon, Bourvil, Yves Montand, François Périer, Gian Maria Volonté
In streaming su CineAutore Amazon Channel
1970 - Capolavoro definitivo. "Le cercle rouge" è il "Fanny & Alexander" di Melville, la summa del suo cinema: costruendo un film sulle diciannove situazioni possibili tra guardie e ladri, JPM erige il mausoleo del noir. Celebrazione e morte di un genere.
1972 - Dopo "Le cercle rouge" è impossibile girare un altro noir. Melville salta la staccionata e si cala nei panni di "Un flic". Il ritratto di Edouard Coleman è di un pessimismo sconvolgente: un uomo costretto a morire ogni giorno. Per sopravvivere.
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