"Mi sono molto ispirato al lavoro di Max Ophuls. Ho sempre adorato i suoi stravaganti movimenti di una cinepresa che possedeva il segreto di avanzare senza posa in quelle scenografie da labirinto, accompagnata da una musica meravigliosa. Io credo che Max Ophuls non abbia mai ricevuto gli elogi che meritava". Così diceva Kubrick parlando di un genio che era apprezzatissimo anche da un altro grande come Bergman; malgrado ciò Ophuls e i suoi film sono a tutt’oggi ancora poco conosciuti, perfino da molti appassionati frequentatori delle sale cinematografiche.
Titolo originale Lola Montès
Regia di Max Ophüls
Con Martine Carol, Peter Ustinov, Anton Walbrook, Ivan Desny
Il più grande capolavoro di Ophuls, i movimenti della cinepresa a scrutare il ruolo della donna-spettacolo nella società.
Titolo originale Madame de...
Regia di Max Ophüls
Con Danielle Darrieux, Charles Boyer, Vittorio De Sica, Jean Debucourt
Anche qua la telecamera si muove perfettamente, Barry Lindon deve molto a questo gioiello...
Titolo originale La ronde
Regia di Max Ophüls
Con Anton Walbrook, Simone Signoret, Gérard Philipe, Danielle Darrieux, Daniel Gélin
Preso da Arthur Shnitzler, l'autore di "doppio sogno" da cui fu tratto "eyes wide shut". Da vedere la copia restaurata uscita nel 1989.
Titolo originale Letter from an Unknown Woman
Regia di Max Ophüls
Con Joan Fontaine, Louis Jourdan, Mady Christians, Marcel Journet, Art Smith, Carol Yorke
Capolavoro romantico che racconta un'ossesione che porta fino alla morte, un'altra lezione per Kubrick.
Titolo originale Le plaisir
Regia di Max Ophüls
Con Gaby Morlay, Madeleine Renaud, Jean Gabin, Daniel Gélin
Lo stile di Ophuls qui si fa sentire più che mai, un virtuosismo registico che prima di lui non si era mai visto.
Titolo originale Liebelei
Regia di Max Ophüls
Con Magda Schneider, Wolfgang Liebeneiner, Luise Ullrich
Anche qua la fonte letteraria è Arthur Schnitzler. Il pessimismo di fondo di Ophuls è evidente fino dalle prime sue opere.
Regia di Max Ophüls
Con Isa Miranda, Memo Benassi, Tatjana Pavlova, Federico Benfer, Nelly Corradi
Non a caso fu premiato a Venezia come "il film più tecnicamente perfetto". Ennesimo tocco leggero e drammatico del grande regista tedesco.
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