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Quai d'Orsay

Regia di Bertrand Tavernier vedi scheda film

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La recensione su Quai d'Orsay

di fratellicapone
8 stelle

Film di Bertrand Tavernier che è un’ironica e spero surreale rappresentazione del mondo della politica di alto livello e, nello specifico, del Ministero degli esteri francese e dell’entourage che ruota intorno al ministro. Il ministro è un uomo giovanile, dedito allo jogging e a dare istruzioni pirotecniche tranchant a un giovane e spaesato stagista che deve preparare i discorsi per il ministro.

Il ministero, o meglio lo staff del ministro, sembra messo in un frullatore impazzito in cui ruotano tutti questi personaggi presissimi ed affannati a stare appresso al ministro per tradurre in un testo scritto i pochi, lapidari e incomprensibili input che il ministro da per la scaletta dei discorsi. Francamente insuperabile è il ministro nella sua foga di fare e disfare il testo dei discorsi dimenticandosi anche le istruzioni da lui date. Il giovane stagista Vlaminck che proviene da un mondo normale entra in un’altra dimensione dove bisogna accontentare il ministro e tutto il suo staff è un nido di vipere teso a compiacere il politico e a competere tra di loro. La regia tiene sempre sotto pressione l’andamento della storia creando continui siparietti e incursioni del ministro che fa e disfa quello che ha appena detto. Irruzioni nelle stanze dello staff, fogli che volano da tutte le parti, insuperabili e animati rimproveri sulla qualità e sul colore dei pennarelli che usa per evidenziare le bozze dei discorsi che gli preparano. Il povero Vlaminck affanna rincorrendo il ministro, insuperabili sono le scene del ministro che fa jogging con le guardie del corpo e lo stagista senza fiato che cerca di spiegargli il discorso.

Meno male che dietro tutto questo manicomio ci sia un anziano funzionario che riesce da solo a intervenire e risolvere situazioni di crisi mentre il ministro continua a sproloquiare sulle caratteristiche dei discorsi.

In effetti credo che sia un film che estremizza la realtà della politica, fatta di discorsi, di apparire nei talkshow, nell’immagine al posto dei contenuti ma non la estremizza più di tanto se vediamo la realtà del nostro paese.

Un buon film che mi piacerebbe rivedere in edizione italiana..

 

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