Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Primo tentativo di Parenti serpenti, che Monicelli girerà nel 1992 riprendendo il tema di base di questo film: e cioè la violenza sotterranea, ma implacabile, che si cela nei quotidiani rapporti famigliari. Realizzato a cavallo fra i due Brancaleone ed immediatamente dopo La ragazza con la pistola, questo Toh è morta la nonna rappresenta poco più che un gioco, un piccolo sfogo, un tentativo di svago a basso budget per uno dei registi più quotati in Italia, all'apice della sua carriera per giunta. Riccardo Garrone e Valentina Cortese sono i nomi più celebri del cast: ottimi attori, ma certo non di grande richiamo per il pubblico; eppure la storia - scritta con Luigi Malerba, Luisa Montagnana e Stefano Strucchi - funziona, il ritmo c'è ed i personaggi sono caratterizzati in maniera abbastanza incisiva. E la coloratissima fotografia (Luigi Kuveiller), così sixties, è degna di nota. C'è anche un corrosivo - ma fin troppo didascalico - parallelo con gli insetti (fastidiosi, irriconoscenti, pronti a sbranarsi fra di loro), che occupano lo schermo durante i titoli di testa e di coda. Monicelliano altrettanto è lo spirito burlesco e sgraziato con cui la morte viene accolta (presa in giro, sminuita addirittura) dall'inizio alla fine della pellicola. Uno dei film meno noti del Maestro, certamente meno riuscito di quanto si volesse (tanto è vero, appunto, che Monicelli ne girerà una sorta di riadattamento quasi un quarto di secolo più tardi), ma non un brutto lavoro e neppure fra i suoi peggiori. 5,5/10.
Muore l'arzilla nonna, lasciando in eredità la fiorente ditta di famiglia; figli, nipoti e parenti vari si radunano per il funerale, ma piano piano muoiono tutti di morte (apparentemente) accidentale. Rimangono solo il nonno vedovo ed il nipotino, giovane hippy contestatore e privo di interessi economici nella vicenda...
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