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Il latitante

Regia di Ninì Grassia vedi scheda film

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La recensione su Il latitante

di mm40
1 stelle

Napoli. Il giovane e onesto Nicola ha urgentemente bisogno di una grossissima cifra per salvare la vita di suo padre, gravemente malato. Nessuno è disposto ad aiutarlo, tranne la camorra; che però naturalmente vuole qualcosa in cambio. La vita di Nicola viene così stravolta, al punto che presto si ritroverà latitante con la polizia alle calcagna.

 

Karim Capuano era appena salito alla fama nazionale in uno di quei programmi per burini condotti da Maria De Filippi: quale personaggio migliore come protagonista del nuovo film di Ninì Grassia? Il latitante arriva a ben 4 anni di distanza dal precedente lavoro dal regista, fatto che lascia perplessi se si considera che nel precedente decennio il Nostro aveva girato quasi due pellicole all'anno. Purtroppo va constatato che il quadriennio non è servito a Grassia per imparare tutto ciò che ha da sempre bellamente ignorato, dai movimenti di macchina alla direzione degli interpreti, includendo inoltre la stesura di una sceneggiatura solida e convincente; qui il copione è leggermente più elaborato degli standard del cinema del regista partenopeo, ma pur sempre largamente abborracciato e improntato su luoghi comuni lacrimevoli; basti pensare che tutto ha inizio con un uomo malato di cancro e il figlio che si prodiga per trovare il denaro per curarlo: come se nella vita reale i soldi bastassero a comprare la salute. Non è ben chiaro il motivo per cui Tony Sperandeo sia finito dentro a questo film, una scommessa persa sembra l'unica spiegazione plausibile; accanto a lui non c'è un attore degno di tale nome, a partire chiaramente dal sopra citato Capuano. La smagliante bellezza di Barbara Chiappini non sostituisce le necessarie qualità artistiche; Ottaviano Dell'Acqua è l'unico altro nome di qualche rilievo sul set. Sorprende, in definitiva, la scelta di Grassia di girare un lavoro in cui convivono componenti come azione, violenza e ritmo: ma il Nostro riesce lo stesso a renderlo simile a un fotoromanzo di qualità amatoriale, togliendo vivacità e naturalezza da ogni fotogramma. 1,5/10.

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