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Una donna ha ucciso

Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una donna ha ucciso

di zombi
6 stelle

sfreccia un treno e una ragazza vaga per i vagoni triste e disperata fino a quando non entra in uno scompartimento dove c'è solo una donna. questa segue le mosse confuse della giovane, fino a quando non le cade la borsetta ed esce una rivoltella. vedendo che la giovane non rappresenta un pericolo per lei, le racconta una storia per cercare di farla rientrare nel senno. da qui cottafavi ci riporta nel passato e ci racconta la storia di anna, ragazza di buona famiglia, che a napoli durante l'occupazione da parte degli alleati viene assediata in tutti i modi possibili dal capitano roy prescott, don giovanni impenitente che sembra passare il proprio tempo a concupire giovani ragazze. anna è una ragazza timida che contrasta con tutte le proprie forze l'avanzata studiata a tavolino del capitano insieme all'amico larry. alla fine fallite le prove napoletane del pranzo con veduta, della gita in barca con serenata, sembra andar meglio con una gita a capri dove, buon intermediario, il mal di mare, lo getta tra le cure amorevoli della ragazza. il capitano viene trasferito, avendo giocato sporco con la conquista di un generale, e mandato a roma. anna dopo essersi disperata lo raggiunge nella capitale, ma mal gliene incoglie. qui si accorge che il capitano è un farfallone senza scrupoli, che senza nemmeno quasi fingere, la tradisce ogni sera. il film è un pò troppo statico e avrebbe giovato che si sfruttasse di più l'inquietante fissità espressiva della carell. il film è girato ad inizio anni 50 e ambientato a metà anni 40, il melodramma è sussurrato e il gesto della donna strillato nel titolo nelle buone scene iniziali dei titoli di testa che sembrano l'incipit di un noir americano, non sono supportati dal resto che sembra un fiacco film televisivo dei giorni nostri. giova alla carell, essere in questo film abbastanza incapace, mentre frank latimore che somiglia ad un manichino della standa, e di una cagneria disarmante. meglio umberto spadaro nel ruolo del padre di anna e l'attore che interpreta il commilitone larry. chissà cosa ne avrebbe fatto l'almodovar degli anni ottanta?

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