La tormentata saga della famiglia Ekdhal di Uppsala agli inizi del secolo, vista con gli occhi dell'adolescente Alexander e della sorellina Fanny. Fortemente autobiografico, è il film-testamento di Bergman e un omaggio al teatro e al cinema: due mondi nei quali "tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile".
E' già eccellente la versione più condensata fatta per il grande schermo, ma per percepire appieno la straordinarietà di questo affresco è necessrio vedere la versione lunga destinata originariamente alla televione (l'unica che conta come dichiarò lo stesso regista) che ha ben 340 minuti di durata. Indubbiamente l'opera più ambiziosa del regista.
Più inquietante di quanto possa sembrare, per via delle fantasie di Alexander e della caratterizzazione degli ambienti e dei personaggi, circondati da un'atmosfera ambigua e misteriosa (merito anche della fotografia). 8 1/2
Un'epopea familiare dalle innumerevoli facciate, innestate su di un plot di stampo elementare ma dall'evolversi, anche, rudemente scomposto. Di base, sradicamento di due ragazzi dalla famiglia d'origine ed innesto in contesto dai contorni ostili. E l'analisi la voglio gestire da profano, sulla scorta di sensazioni immediate, freddo/caldo sorpresa/noia, porgendo il fianco alla… leggi tutto
Il regista può essere Bergman, la durata (oltre tre ore) può essere sensibilmente ridotta rispetto alla versione originale per la tv, ma questo continua ad essere un discreto mattone. Atmosfere patinate, luci e colori dosati con maestria, dialoghi, inquadrature, personaggi ineccepibili: eppure che battaglia per arrivare in fondo. La storia è ampiamente dispersiva (in fondo… leggi tutto
“La comprensione ha un prezzo, è di per sé una cazzo di malattia.” Il linguaggio - tanto quello parlato/ascoltato quanto quello scritto/letto (ma non quello pensato, ovvero…
Un'accipitridica elica in picchiata: una caduta libera nel depositarsi del tempo.
Quasi tutto è dimenticato, svanito. Avvicinarsi è impossibile. E il poco che resta potrebbe portare fuori strada.…
Una trentina di autori, un centinaio di film e serie. Insomma: un prologo, appena.
Nota bene. La lista è chiusa -- tanto per una questione soggettiva quanto di tecnica…
A proposito di collassi e insorgenze spaziotemporali, diorami animati delle ere, pseudopodici cronosismi, convergenze pluridimensionali parallele, multiversi coabitanti, paratesti geografici, risonanze…
sulle noten dei Modena City ramblers
Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo E stasera ci faremo un bicchiere di scura ed un giro di walzer Con tanti saluti ad un altro Natale. Signora dei…
Fanny & Alexander non è l’ultima prova registica di Bergman. E’ l’ultimo suo film destinato alle sale cinematografiche, ma non la sua prova ultima da regista in generale (quella è Sarabanda).
Considero tuttavia questo film come il suo testamento, in quanto ha nei suoi significati un incrocio delle varie tematiche che il regista svedese ha trattato nelle sue…
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
Ho deciso di stilare una versione aggiornata della mia playlist più consultata sul sito, quella che contiene la lista di tutti i film a cui ho dato le mitiche 5 stellette, dunque i capolavori assoluti del cinema…
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Commenti (6) vedi tutti
E' già eccellente la versione più condensata fatta per il grande schermo, ma per percepire appieno la straordinarietà di questo affresco è necessrio vedere la versione lunga destinata originariamente alla televione (l'unica che conta come dichiarò lo stesso regista) che ha ben 340 minuti di durata. Indubbiamente l'opera più ambiziosa del regista.
commento di spopolaL'eredità cinematografica di Ingmar Bergman è rappresentata in questa opera visivamente parlando eccellente, anche se di difficile visione.
leggi la recensione completa di SatanettoReDelCinemaVoto 8. [01.11.2009]
commento di PPPiù inquietante di quanto possa sembrare, per via delle fantasie di Alexander e della caratterizzazione degli ambienti e dei personaggi, circondati da un'atmosfera ambigua e misteriosa (merito anche della fotografia). 8 1/2
commento di kotrablo sguardo pessimista di Bergman si fa piu indulgente in questa saga familiare che è uno dei suoi film piu belli
commento di howard7610
commento di incallito