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Mystery, Alaska

Regia di Jay Roach vedi scheda film

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La recensione su Mystery, Alaska

di GIANNISV66
6 stelle

Il vecchio, grande sogno americano. Ovvero può una squadra di dilettanti che si allena con tutta la passione possibile e che mette in campo ogni risorsa disponibile, fisica e psicologica, giocare alla pari con una squadra di professionisti?
La risposta è ovviamente negativa, a meno che i professionisti non si presentino in campo ubriachi oppure senza alcun desiderio di giocare la partita.
Ma la risposta diventa invece positiva in questo film. A Mystery, Alaska, tra conifere poderose e montagne imponenti, l'hockey è di casa, grazie anche al clima che garantisce un bel pò di mesi di ghiaccio e trasforma lo stagno adiacente la cittadina in un campo di gioco. Ci giocano tutti, è una vera passione, anzi di più, un elemento imprescindibile della vita quotidiana. Qui i bambini crescono a pane e pattini, e ogni sabato si disputa una partita.
Un ex paesano  (Hank Azaria) fuggito verso altri (e più caldi) lidi, e diventato giornalista, ne fa l'oggetto di un articolo e da lì si innesca un meccanismo che porta la prestigiosa formazione dei New York Rangers a sfidare in amichevole i volenterosi boscaioli delle terre del Nord.
Coinvolti principalmente nella tenzone sono il Sindaco della cittadina, cui presta irlandesi fattezze Colm Meaney, con una consorte un pò troppo frizzante (Lolita Davidovich), lo sceriffo John Biebe (Russell Crowe), gloria sportiva locale ormai al capolinea, e un giudice, vecchio marpione dell'hockey, che ha l'aplomb signorile di Burt Reynolds. Inutile dire che l'arrivo di tanta improvvisa celebrità rischia seriamente di compromettere l'equilibrio della cittadina, facendo saltare fuori antiche gelosie e vecchi rancori che si pensavano ormai sepolti.
Mystery, Alaska
non è certamente un film imperdibile, tuttavia è innegabile che si tratti di una pellicola accattivante e di piacevole visione.
Niente di trascendentale o di originale, lo schema è quello alla base di una certa filosofia elementare made in U.S.A. che vede possibile il raggiungimento del traguardo con l'impegno, la dedizione ed il sacrificio. I membri della squadra di hockey rappresentano poi il campionario tipico degli abitanti della profonda provincia americana, una varia tipologia di perdenti: quelli che hanno messo da parte i propri sogni per affrontare la durezza della vita quotidiana, quelli che sperano in un futuro migliore e quelli che si accontentano di quello che hanno dalla propria vita perché sanno che più di quello non potranno avere. 
Per tutti costoro la partita con una squadra professionistica sarà l'occasione del riscatto (per alcuni) o per accarezzare da vicino il sogno di una vita migliore (per altri) oppure, più semplicemente, per vivere il proprio quarto d'ora di celebrità.
La vicenda scorre con la giusta fluidità e la pellicola gode anche delle buone prove di Crowe e soprattutto di Reynolds, con una doverosa annotazione per il simpaticissimo e sconclusionato avvocato interpretato da Maury Chaikin, e un divertente cameo di Little Richard nei panni di se stesso.
Nota finale per la bella canzone dei The Pogues, Love You Till The End, le cui note accompagnano le immagini conclusive.
Consigliato per una piacevole serata in famiglia.

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