Nel panorama del thriller domestico, il film Una di famiglia si inserisce con una struttura narrativa che unisce tensione, apparenza e dinamiche di potere. Diretto da Paul Feig e tratto dal romanzo bestseller di Freida McFadden, mette in scena la storia di una giovane donna che entra in una casa apparentemente perfetta, dove ogni equilibrio è destinato a cambiare. Le domande che si aprono non riguardano solo cosa accade dietro le porte chiuse, ma anche chi comanda davvero, chi osserva e chi manipola.


La vicenda si sviluppa tra relazioni tese, sospetti e ruoli sociali che si confondono, all’interno di una casa che diventa teatro e simbolo delle contraddizioni tra superficie e verità. Al cinema dal 1° gennaio con 01 Distribution.

Sydney Sweeney
Una di famiglia (2025) Sydney Sweeney

Una casa ordinata, una storia disordinata

Millie Calloway, interpretata nel film Una di famiglia da Sydney Sweeney, accetta un lavoro come domestica nella residenza della famiglia Winchester. La casa è ampia, curata, dominata da un ordine estetico rigoroso. Nina Winchester (interpretata da Amanda Seyfried) appare inizialmente come una padrona di casa serena e attenta, madre di una bambina e moglie di Andrew Winchester, interpretato da Brandon Sklenar.


La narrazione prende avvio proprio dal momento in cui Millie si trasferisce nella soffitta della villa. I rapporti iniziano a cambiare tono. Le richieste di Nina si fanno sempre più pressanti, l’atmosfera domestica si complica, e Millie si trova a muoversi tra regole implicite e segnali contraddittori. In parallelo, l’atteggiamento di Andrew sembra offrire un diverso punto di riferimento, ma la linearità dei ruoli è messa costantemente in discussione.


Intorno a loro si muove una rete di personaggi secondari che contribuisce ad alimentare il senso di ambiguità: Enzo, il giardiniere silenzioso (interpretato da Michele Morrone), la figlia Cece (Indiana Elle) e l’anziana madre di Andrew, Evelyn Winchester, interpretata da Elizabeth Perkins.

Relazioni che cambiano forma

I protagonisti del film Una di famiglia si muovono in un contesto dove le dinamiche di potere si rimescolano continuamente. Millie, con un passato segnato da precarietà, si trova a confrontarsi con modelli sociali e familiari distanti dai suoi. La sua posizione evolve progressivamente, sia nel rapporto con i Winchester sia nella comprensione del contesto che la circonda.


Nina, a sua volta, attraversa una trasformazione nel corso della narrazione: da figura ospitale a presenza difficile da interpretare, alternando momenti di controllo a gesti più imprevedibili. Andrew si inserisce in questo equilibrio instabile con un atteggiamento che oscilla tra complicità e distanza, contribuendo a rendere più incerto il quadro complessivo.


La costruzione dei personaggi si fonda sul principio dell’ambivalenza. Ogni figura agisce, subisce e si trasforma. Il confine tra ruoli tradizionali – padrona, domestica, marito, madre – viene progressivamente messo in discussione.

Michele Morrone
Una di famiglia (2025) Michele Morrone

Potere, apparenze, controllo

Il film Una di famiglia affronta diversi temi che si intrecciano con la tensione narrativa. Al centro c’è la casa, luogo fisico ma anche simbolico: rappresentazione di uno status, di un ordine sociale, di un’illusione di stabilità. La distinzione tra “sopra” e “sotto” – la soffitta di Millie e il salotto dei Winchester – diventa metafora visiva di differenze sociali e gerarchie familiari.


La narrazione esplora i meccanismi di controllo nei rapporti personali e lavorativi, con particolare attenzione al modo in cui i ruoli possono essere strumenti di dominio. Il rapporto tra Millie e Nina si sviluppa tra aspettative, doveri e tensioni emotive, mentre l’interazione con Andrew apre altre letture sul tema della fiducia e della rappresentazione di sé.


L’intero contesto domestico si rivela attraversato da una rete di relazioni che mettono in discussione ciò che appare, ciò che si dice e ciò che si fa. La casa, con la sua architettura, le sue regole e i suoi spazi, assume un ruolo centrale nel rafforzare questi temi.

Un congegno narrativo a più piani

La regia di Paul Feig adotta un impianto visivo che si basa sulla simmetria e sul contrasto. La sceneggiatura, firmata da Rebecca Sonnenshine, adatta il romanzo mantenendo l’alternanza tra equilibrio e disorientamento. La fotografia di John Schwartzman e la scenografia di Elizabeth Jones contribuiscono a definire un ambiente dove l’estetica dell’ordine nasconde una tensione crescente.


Il film utilizza i codici del thriller per costruire un racconto sulla percezione: su ciò che si mostra e ciò che si nasconde. Ogni dettaglio – dalla disposizione degli ambienti alle inquadrature, dai costumi curati da Renée Ehrlich Kalfus ai gesti dei personaggi – sembra parte di un gioco più grande, dove le apparenze non sono mai neutrali.

Una messa in scena dell’incertezza

Il film Una di famiglia non propone una lettura univoca. È un film costruito su ruoli mobili, su personaggi che cambiano funzione narrativa, e su un ambiente domestico che non garantisce rifugio, ma amplifica il dubbio. L’equilibrio tra realtà e rappresentazione viene costantemente messo in crisi, spingendo lo spettatore a interrogarsi su chi guida davvero la storia.


È un racconto in cui la casa diventa il luogo di un confronto silenzioso, fatto di sguardi, decisioni e strategie. E in cui l’idea di famiglia, più che un punto di partenza, diventa una definizione da mettere in discussione.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Una di famiglia può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Una di famiglia

Una di famiglia

Thriller - USA 2025 - durata 131’

Titolo originale: The Housemaid

Regia: Paul Feig

Con Sydney Sweeney, Brandon Sklenar, Amanda Seyfried, Michele Morrone, Ellen Tamaki, Megan Ferguson

Al cinema: Uscita in Italia il 01/01/2026