Elvira Notari: Oltre il silenzio, film diretto da Valerio Ciriaci, affronta la rimozione della figura di Elvira Notari dalla narrazione storica del cinema italiano. Prima regista italiana, attiva tra Napoli e gli Stati Uniti nei primi decenni del Novecento, il suo nome è rimasto per lungo tempo fuori dalle cronache ufficiali, anche a causa della dispersione della sua opera.


La struttura del documentario si sviluppa lungo le tracce frammentarie lasciate dalla regista e lungo le linee della sua riscoperta da parte di studiose, archivisti, artiste e familiari. L’assenza documentaria – pochi film sopravvissuti, pochissime fotografie, nessun diario o corrispondenza – diventa elemento strutturale del racconto, spingendo il film a cercare la sua protagonista in ciò che ne resta, nei luoghi, nei materiali, nelle reazioni contemporanee alla sua eredità.


Prossimamente al cinema con Luce Cinecittà.

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Elvira Notari: Oltre il silenzio (2025) scena

La memoria

Il film Elvira Notari: Oltre il silenzio si articola su un doppio binario: la biografia della regista e il processo della sua riemersione. La narrazione segue la vita di Elvira Notari, nata a Salerno e attiva a Napoli come autrice e produttrice attraverso la casa di produzione Dora Film, fondata con il marito Nicola Notari. Viene ricostruito il contesto storico in cui operò, dai primi anni del cinema muto fino all’interruzione dell’attività cinematografica nel 1930. In parallelo, vengono documentati i percorsi contemporanei di ricerca e recupero: le testimonianze di studiosi e studiose, il lavoro degli archivi, i progetti artistici ispirati alla sua opera.


Il film alterna materiali d’archivio (filmati muti, fotografie, manifesti) a momenti di confronto con ricercatrici, curatori, artisti e discendenti della regista. Non ci sono ricostruzioni sceniche, ma l’assemblaggio di fonti eterogenee e l’inquadramento del contesto culturale e produttivo di Elvira Notari delineano una mappa storica e affettiva della sua figura. I frammenti superstiti della sua filmografia diventano punto di connessione tra passato e presente.

Voci e volti nel tempo

Nel film, Elvira Notari non è raffigurata attraverso una rappresentazione diretta. La sua figura emerge invece dal racconto degli altri: studiosi del cinema muto napoletano, responsabili di cineteche, curatrici di mostre e installazioni, eredi. Tra le testimonianze compaiono quelle di Giuliana Bruno, Gian Luca Farinelli, Simona Frasca, Maria Assunta Pimpinelli, Giuliana Muscio e Mario Franco. Le loro analisi contribuiscono a circoscrivere il ruolo della regista all’interno della storia del cinema italiano e transnazionale.


Accanto a questi interventi, il film Elvira Notari: Oltre il silenzio include le attività di artiste e autrici che hanno avviato progetti espressivi ispirati all’opera di Notari: la fotografa Cristina Vatielli, la scrittrice Flavia Amabile, l’artista visiva Francesca Consonni, i musicisti Michele Signore e Antonella Monetti. Anche i nipoti di Elvira, Pippo Santonastaso e Giuseppe Solla, portano un contributo personale, inserendo elementi familiari all’interno di una narrazione più ampia. L’insieme delle testimonianze costruisce un discorso corale che accompagna lo spettatore lungo le tracce lasciate dalla regista.

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Elvira Notari: Oltre il silenzio (2025) scena

Napoli

La città di Napoli ricorre come ambientazione nei film di Elvira Notari e come luogo cruciale nel suo percorso artistico. Il film Elvira Notari: Oltre il silenzio sottolinea questo legame attraverso immagini d’epoca, analisi storiche e riferimenti alla produzione visiva della Dora Film. Le scenografie urbane reali – strade, mercati, feste religiose, vicoli – costituivano lo sfondo dei suoi film, influenzati dalle “sceneggiate” popolari e dal repertorio della canzone napoletana. Questa scelta di ambientazione rappresentava anche una forma di documentazione della vita quotidiana, delle tensioni sociali, e delle dinamiche familiari in una metropoli in rapida trasformazione.


Elvira Notari: Oltre il silenzio
esplora il rapporto tra la città e la regista, e osserva anche come questo legame sia stato nel tempo trascurato o dimenticato. Il film riporta Napoli al centro del discorso, non solo come scenario, ma come luogo d’origine di un’esperienza cinematografica autonoma, legata al territorio e alla sua cultura.

Figure femminili, linee di continuità

Un altro asse tematico centrale riguarda la rappresentazione femminile nei film di Elvira Notari e la sua ricezione nel presente. Nei materiali superstiti, le protagoniste femminili non si limitano ai ruoli tradizionali dell’epoca: assumono comportamenti e atteggiamenti che si pongono in tensione con gli stereotipi dominanti. Alcune storie mettono in scena conflitti familiari, tensioni emotive, desideri e scontri morali, restituendo immagini complesse della condizione femminile nella Napoli del tempo.


Nel film Elvira Notari: Oltre il silenzio, questo aspetto viene ripreso anche attraverso le pratiche artistiche di autrici contemporanee che si confrontano con la figura della regista. I progetti di Vatielli, Consonni e Amabile, tra gli altri, contribuiscono ad attivare nuove riflessioni sul rapporto tra memoria e genere, e sul modo in cui l’immaginario femminile può essere riletto a partire da una pioniera del cinema italiano. La riscoperta della regista si intreccia così con interrogativi attuali legati alla visibilità e alla rappresentazione delle donne nel panorama culturale.

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Elvira Notari: Oltre il silenzio (2025) scena

Silenzi e possibilità

Il film Elvira Notari: Oltre il silenzio non ricostruisce solo una biografia, ma mette in scena un processo di recupero. Le lacune nella vita e nell’opera di Elvira Notari – l’assenza di diari, le poche immagini sopravvissute, la perdita della maggior parte dei suoi film – vengono tematizzate non come ostacoli, ma come possibilità. Elvira Notari: Oltre il silenzio documenta come questi vuoti siano diventati spazi di azione creativa, spingendo studiose e artiste a immaginare nuovi modi per entrare in dialogo con la sua eredità.


In questo senso, il film diventa anche un’indagine sulla memoria culturale, sulla funzione degli archivi, sui criteri che determinano la visibilità o l’oblio delle figure storiche. Il caso di Elvira Notari permette di interrogarsi su come vengono costruite le narrazioni ufficiali e su cosa accade quando alcune voci ne restano escluse.

Una presenza ricostruita

Elvira Notari: Oltre il silenzio si presenta come un dispositivo di ricostruzione. Non intende restituire un’immagine definitiva della regista, ma osservare e documentare il processo con cui la sua figura viene riscoperta, interpretata, messa in relazione con il presente. Il film raccoglie testimonianze, materiali, riflessioni e pratiche artistiche, costruendo un percorso che si muove tra il dato storico e l’immaginazione.


La figura di Elvira Notari viene così ricollocata al centro di una rete di memorie condivise, di pratiche culturali e di prospettive artistiche. Lontano dalla celebrazione, il film si concentra su un processo: quello della riemersione di una voce rimasta per lungo tempo silenziata. Una voce che oggi, grazie a questo lavoro collettivo, torna a essere interrogata, osservata, interpretata.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Elvira Notari: Oltre il silenzio può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Teresa Saponangelo
Elvira Notari: Oltre il silenzio (2025) Teresa Saponangelo

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Elvira Notari: Oltre il silenzio

Elvira Notari: Oltre il silenzio

Documentario - Italia, USA 2025 - durata 90’

Regia: Valerio Ciriaci