Trama
Il documentario racconta la storia della prima regista italiana, Elvira Notari, e del lungo percorso che ne ha riportato alla luce la memoria dopo decenni di oblio. Protagonista dell’età d’oro del muto napoletano, Notari realizzò circa sessanta lungometraggi, intrecciando cultura popolare e uno sguardo autentico sulla vita della città. Le sue opere conquistarono il pubblico da Napoli alle Little Italies negli Stati Uniti, ma con l’avvento del sonoro e sotto il peso della censura fascista abbandonò il cinema nel 1930.
Gran parte della sua produzione è andata perduta e la sua figura cadde nel silenzio, fino alla riscoperta avviata negli anni Settanta da studiose e ricercatori. A centocinquant’anni dalla nascita, il film restituisce a Notari il posto che merita nella storia del cinema, attraverso testimonianze, interpretazioni e nuove opere che ne rilanciano l’eredità.
«Sin dall’inizio, ciò che più mi ha colpito dell’eredità di Elvira Notari sono stati i silenzi che circondano la sua storia», ricorda Ciriaci. «Oltre ai tre film superstiti e a frammenti sparsi, non resta quasi nessuna testimonianza diretta: nessuna lettera, nessun diario, solo alcune fotografie sfuggenti attraverso cui provare a intravedere la donna dietro l’artista e l’imprenditrice. Eppure, la riscoperta della sua opera è cresciuta fino a diventare una rivalutazione della sua importanza storica e artistica. Studiose, artisti e ricercatori trasformano i vuoti della sua storia in una fonte per nuove interpretazioni. Il nostro film nasce dentro questo movimento, con la speranza di restituire a Elvira Notari il riconoscimento che le è stato negato troppo a lungo».
Note
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