Con Calle Malaga, Maryam Touzani realizza un film che parte da un’esperienza autobiografica. Ambientato a Tangeri, la città della sua infanzia, il progetto si sviluppa a partire da un ricordo familiare: la presenza silenziosa ma costante della comunità spagnola, e il rapporto complesso con il concetto di radici.


La protagonista, María Ángeles, ha 79 anni, vive da sola in Marocco e si trova improvvisamente a dover affrontare il possibile sgretolarsi del proprio quotidiano, quando la figlia Clara arriva da Madrid con l’intenzione di vendere l’appartamento di famiglia. Da qui si apre un racconto che mette al centro la relazione tra individuo e spazio abitato, tra memoria e scelte imposte.


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Una donna che non si lascia spostare

María Ángeles, interpretata nel film Calle Malaga da Carmen Maura, affronta la possibilità concreta di essere estromessa dalla casa in cui ha vissuto per gran parte della sua vita. La sua reazione non si struttura in termini apertamente conflittuali, ma si manifesta in una serie di azioni e piccoli gesti che delineano una volontà chiara: rimanere.


La casa, in questo contesto, si presenta come più di un luogo fisico: è la somma di ciò che è stato vissuto. Attraverso questo legame con lo spazio, emergono anche altre dimensioni dell’identità del personaggio: la sua autonomia, la sua percezione del tempo, e la possibilità, non esclusa, di riscoprire una forma di intimità e vicinanza umana.


Clara, impersonata da Marta Etura, porta in scena una generazione cresciuta lontano da Tangeri, che guarda a quella città con uno sguardo esterno. La sua proposta di vendere l’appartamento riflette un approccio pratico, che si scontra con il legame affettivo e profondo della madre verso il luogo. Questo scontro mette in evidenza non solo differenze di sensibilità, ma anche due visioni divergenti dell’invecchiamento, della casa, del concetto stesso di “lasciare andare”. Clara si trova così in un punto di frizione tra cura e controllo, tra responsabilità e incomprensione.


Accanto a María Ángeles e Clara si muovono altri personaggi che ampliano la portata della narrazione. Abslam, portato in scena da Ahmed Boulane, entra nella quotidianità della protagonista con un ruolo che sembra collocarsi al confine tra compagnia e supporto emotivo. Joséfa, supportata da María Alfonsa Rosso, rappresenta un’altra figura femminile legata alla città, alla memoria e alla vita condivisa. Entrambi i personaggi contribuiscono a restituire un ambiente popolato da presenze che, pur restando ai margini dell’intreccio principale, definiscono il tono e il ritmo della storia.

Carmen Maura
Calle Malaga (2025) Carmen Maura

Invecchiare secondo le proprie regole

Uno degli assi tematici del film Calle Malaga ruota attorno alla vecchiaia come fase dell’esistenza non definita unicamente dalla rinuncia o dalla perdita. La protagonista attraversa una serie di situazioni che la mettono in relazione con aspetti della vita spesso ritenuti inaccessibili a una certa età: il desiderio, la decisione, il cambiamento.


Attraverso il suo percorso, si sollevano domande sulle modalità con cui la società rappresenta e struttura l’invecchiamento, e sulla possibilità di rifiutare quei modelli. Il film introduce la questione della libertà di scegliere come vivere la propria età, in contrasto con un sistema che tende a uniformare comportamenti e aspettative.

Una città che non si lascia dimenticare

Tangeri è al centro del film Calle Malaga non solo come ambientazione, ma come nodo emotivo e culturale. Per María Ángeles, ogni spazio cittadino porta con sé un pezzo di storia personale; per Clara, quegli stessi spazi restano opachi, quasi estranei. Questo scarto genera una tensione che attraversa l’intero racconto. Tangeri diventa così il punto di intersezione tra memoria e identità, tra ciò che resta e ciò che viene messo in discussione. Il legame con il luogo non è solo geografico: è anche politico, affettivo, simbolico.

Domande aperte

Calle Malaga è un film che si muove tra memoria privata e dinamiche familiari, senza proporre una risoluzione definitiva ai conflitti che mette in scena. Il racconto si chiude lasciando spazio all’ambiguità e all’incompletezza delle relazioni, ai punti di contatto ma anche di rottura tra generazioni.


Il lungometraggio costruisce così un’indagine sulla permanenza, sull’attaccamento ai luoghi e sulle possibilità di cambiamento, portando lo spettatore a riflettere su che cosa significhi, in concreto, appartenere a un posto e se questa appartenenza possa davvero essere negoziata o interrotta.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Calle Malaga può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Autore

Redazione

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Filmografia

Calle Malaga

Drammatico - Spagna, Marocco, Francia, Germania, Belgio 2025 - durata 116’

Titolo originale: Calle Malaga

Regia: Maryam Touzani

Con Carmen Maura, Marta Etura, Ahmed Boulane, María Alfonsa Rosso, Miguel Garcés