Con questa Playlist sfrutto l'occasione per fare quattro chiacchere su due mie grandi passioni , libri e film appunto, e quindi libri che ho letto e poi la loro trasposizione al cinema. A dire il vero una sola playlist non mi basta perciò ho messo il numero 1 a fianco del titolo , per ora parto da qui...Spesso il problema di chi guarda un film tratto da un libro letto in precedenza è quello di avere gia in testa una propria idea dei luoghi e dei personaggi , e, in base al coinvolgimento raggiunto durante la lettura , anche dei sentimenti particolari , quindi ci può essere un certo pregiudizio. Di solito cerco di liberarmi il più possibile da questi preconcetti fermo restando che comunque una certa aspettativa c'è, e il confronto è inevitabile.
Dal Libro di Kazuo Ishiguro, questo film mi ha stregato! Non tanto o non solo, per la bella ricostruzione di interni , quanto per le memorabili interpretazioni di Anthony Hopkins ed Emma Thompson! L' intensità degli sguardi , la sobrietà dei gesti , i dialoghi perfetti, dopo poche scene si entra anima e corpo in un'altra epoca .Morale , ovviamente si è capito che il confronto con il libro, che tra l'altro avevo molto apprezzato , ha retto benissimo. Una piccola nota: nel libro vengono spesso descritti i pensieri del protagonista, il maggiordomo interpretato da Hopkins, che sono una vera meraviglia, si può dire un altro personaggio, nel film mancano forse perchè spesso questo meccanismo della voce fuori campo è utilizzata in modo banale e disturbante e il regista non ha voluto rischiare, peccato ,provare per credere !!
Su questo film tratto da un testo di Truman Capote ormai si è detto tutto e di più, chi non lo conosce ! E' un classico che anche se datato tratta argomenti importanti che potrebbero essere traferiti anche al giorno d'oggi: lo smarrimento, la ricerca d'identità il proprio ruolo nel mondo insomma. In confronto al libro ci sono molti episodi e caratteri scontati, ma si possono benissimo perdonare, specialmente di fronte all'interpretazione di Audrey Hepburn.
Con Sean Connery, F. Murray Abraham, Christian Slater, Michael Lonsdale, Valentina Vargas
Ispirato al libro di Umberto Eco, ha come punto di forza le splendide caratterizzazioni dei personaggi e una fotografia da urlo, mentre perde un pò dello spirito torbido del racconto.
Su questo film , tratto dal libro di Richard Matheson, si è discusso molto, e non solo sulle solite diatribe sull'interpretazione di Will Smith, che tra l'altro a me è piaciuto anzi direi quasi una delle sue migliori, o sulla ricostruzione scenica, quanto sul finale definito da molti troppo "buonista". Certo nel libro la risoluzione è più dura, anche se non proprio negativa....., se si pensa poi che l'autore l'ha scritto nel lontano 1954 ! è a dir poco profetico, ad ogni modo per me non è poi un finale così scontato, e qualche domandina ci costringe a porcela.
La visione di questo film mi ha proprio spiazzato! Per la prima volta in assoluto, per me ovviamente, un lavoro cinematografico tratto da un libro ha superato il libro stesso, in tutti i sensi ! Nel testo di Annie Proulx sia l'ambiente in cui si svolge la vicenda, il contesto sociale e i protagonisti principali , sono appena abbozzati, certo con una scrittura bellissima , di quelle che in poche righe dicono tanto e approfondiscono vite intere, resta il fatto che il regista Ang Lee, coadiuvato da due interpreti veramente all'altezza della non facile situazione, ha sviluppato una storia complessa e tormentata che coinvolge chiunque abbia un pò di sentimento al di là da ideologie di parte.
Tratto dal primo libro che ho letto di Cormac McCarthy e che mi aveva emozionato in modo esagerato, quindi in questo caso era molto difficile non avere pregiudizi nei confronti della trasposizione cinematografica, eppure sono rimasta abbastanza soddifatta. La ricostruzione della devastazione del mondo è buona e la pesantezza dell'atmosfera è resa ancor meglio grazie anche all'accompagnamento musicale, i due personaggi , padre e figlio, che tra l'altro sono i protagonisti quasi assoluti del film , sono bene interpretati da Viggo Mortensen e dal piccolo Kodi Smit-McPhee, certo il lavoro di McCarthy era così dettagliato e profondo che riuscire a fare di meglio sarebbe stato difficile.
Con la trasposizione dal libro di Christopher Isherwood, lo stilista Tom Ford ha sorpreso tutti , infatti se ci si aspettava ovviamente una buona ricostruzione scenografica e naturalmente ottimi costumi, non era scontato che riuscisse a rappresentare bene una storia di emozioni forti, crisi esistenziali , amore e amicizia , il tutto in un contesto sociale non facile per l'America come il 1962. Sarebbe stato facile per un esordiente cadere nello stereotipo.
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