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Lasciami andare: famiglia e guerra (fredda)
di giuseppedimarco94 ultimo aggiornamento
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giuseppedimarco94

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Lasciami andare: famiglia e guerra (fredda)

Ho omesso film come eyes wide shut, melancholia, la prima cosa bella, il padrino parte III, i pugni in tasca, La playlist ha il filo conduttore nel percorso familiare di scissione, separazione delle parti, crezione di un nucleo, con tutte le problematiche legate al distacco, al tempo vecchio e al nuovo, dal delirio di una seconda verginità a quello di onnipotenza ferina, per la prosecuzione della specie.

Playlist film

Tarda primavera

  • Drammatico
  • Giappone
  • durata 108'

Titolo originale Banshun

Regia di Yasujiro Ozu

Con Chishu Ryu, Setsuko Hara, Yameji Tsukioka, Haruko Sugimura

Tarda primavera

In streaming su Plex

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La mela è sbucciata. E come tutto, anche ogni vicenda familiare se ne va col rutilare ciclico della risacca. Wenders ebbe a dire che il cinema di Ozu rappresentava per lui l'idea del paradiso, se ce n'era un'idea. Questo forse perchè la stessa storia raccontata dal regista è diluita, con un lieve cenno al patetico dimenarsi dell'anima contro il sentiero di ciò che deve essere e compiersi. La natura segue il suo corso. Ma alla fine, sembra più un volersene convincere, quando si è soli e tutto il peso dell'effetto trafigge di sorpresa. Non credevo di essere così. Non sapeva, il padre, di essere quel tipo di umano capace di sentirsi triste per la partenza della figlia. L'unico essere umano tutt'oggi conosciuto, quello commosso, e solo.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La notte dei morti viventi

  • Horror
  • USA
  • durata 93'

Titolo originale The Night of the Living Dead

Regia di George A. Romero

Con Duane Jones, Judith O'Dea, Russell Streiner, Karl Hardman, Judith Riley

La notte dei morti viventi

In streaming su Cultpix

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Difficile dire che sia un film horror. Difficile dire che Romero non sia nato già con gli zombi attaccati come mollette sul cordone ombelicale, tanto da poterli usare per gettare il proprio sguardo sul mondo, su QUALCOS'ALTRO.
Grande prova la lunga scena della barricata della "coppia"appena formata. Lei allucinata dalla certezza che ciò che sognava negli incubi si è appena realizzato. Lui homo faber, che chiude la casa, la "rende" casa, chiusa ormai da ogni altro possibile rapporto, chiuso nella sua ragione, portatore della vita fine a sè stessa perchè sbarrata alla pura sopravvivenza. Sopravvivenza di ciò che si ha come sola certezza. L'esserci. Poi l'esserci in due: da notare il messaggio subliminale implicito nella possibilità che una donna e un uomo siano veramente gli ultimi sopravvissuti, due della specie, non della società preesistente, ma della nuova società, creata dalla violenza. Unione non voluta, destini che si incrociano, per violenza. Aleggia su tutto l'impossibilità che uomo e donna possano essere semplici complici per il proseguimento del proprio futuro, perchè l'uomo fa (anche sbagliando grossolanamente) mentre la donna subisce: non c'è intercambiabilità della natura, ma solo comunione naturale, e forzata.E poi perchè subito Romero attraverso una metonimia mette vicino ai due un nucleo familiare allargato, che in fin dei conti non fa altro che parlare di sè, delle proprie insoddisfazioni, dei propri litigi "ante-guerra", della debolezza della figura virile fuori del recinto delle proprie certezze, lo scontento. La complicità tra donne non c'è, anzi, quasi un muto astio. Sigarette, nervosismo a fior di pelle degli uomini, che paradossalmente sono accomunati e complici, più delle donne che non fanno che assistersi meccanicamente, come un corteo di serve nella rappresentazione greco-classica di un lutto. Ettore è morto. Un qualsiasi Pirro si accolla Andromaca, ora lacrimosa e impotente, vanamente supplice.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Crimen perfecto. Finché morte non li separi

  • Grottesco
  • Spagna, Italia
  • durata 104'

Titolo originale Crimen ferpecto

Regia di Alex de la Iglesia

Con Guillermo Toledo, Mónica Cervera, Luis Varela, Fernando Tejero, Kira Miró

Crimen perfecto. Finché morte non li separi

In streaming su Pluto TV

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L'apoteosi dell'uomo in carriera. Cosa vuol dire poi carriera? Nell'accezione moderna, a differenza da quella latina dell'homo novus, del tutto inquadrato in ambito pubblico, la carriera, la realizzazione sta nel consumo privato, scellerato, nell'uso improprio del lavoro per fini personali discutibili, certo non dal punto di vista sessuale. Ma "finchè morte non li separi" equivale a dire "come tutta la catastrofe è avvenuta come per scherzo, per un brutto scherzo, anche l'uxoricidio è plausibile", se supportato da una commisurata dose di follia ed esaurimento da coppia invivibile. L'impossibilità naturale di poter stare insieme è il pregiudizio più profondo radicato nell'uomo deiglesiasiano. I brutti coi brutti, i belli coi belli, mentre le parti magicamente si rovesciano e tutti diventiamo un pò mostri. Ma la punta di srcasmo è molto acuminata. Chi scegliamo? perchè? Cosa c'è di sacro nells coppia, cosa c'è di morigerato nell'apparenza del portare il passeggino, di sposarsi, se in fono quello che vogliamo è spassarcela? Il campionario umano di De La Iglesias è veramente uno dei più squallidi, ma anche sinceri.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Paris, Texas

  • Drammatico
  • Germania, Francia
  • durata 150'

Titolo originale Paris, Texas

Regia di Wim Wenders

Con Harry Dean Stanton, Nastassja Kinski, Dean Stockwell, Hunter Carson, Aurore Clément

Paris, Texas

Nel Tractatus Logico-Philosoficus Wittgenstein ebbe a dire che se c'è una proprietà certa delle cose è il fatto che esse, scomparendo, non lascino la minima traccia nell'esistenza. E cosa ce ne facciamo di questa affermazione? Il film presenta prima una famiglia, poi un'altra, attraverso un percorso lirico (la II) di lieve contatto e di immediato nuovo disfacimento.
La lezione sa nella frizione di questi due momenti del film. Lo spettatore alla fine avrà compiuto la storia di Travis, avrà seguito il suo percorso attraverso il deserto fino alla nuova strada senza meta, ma ciò che ci lasciamo dietro è un oceano di morte e distruzione. La famiglia del fratello è distrutta, ma quello che interessa AI FINI DELLA trama è comunque sapere come andrà a finire, quale sarà il nuovo corso. La memoria dell'uomo si cancella ed esso pratica l'oblio perchè per natura si rende colpevole di essere uomo, di dover fare le proprie scelte, a molte delle quali non c'è giustificazione morale, ma solo un'imperativo. Bisogna farlo. E' una peculiarità primigenia dell'essere umano, perchè il suo processo di crazione passa per la distruzione, e tuttavia QUESTO non sarà ricordato. Quello che avanza e si trascina stancamente è la coppia accoppiata, il matrimonio che può ricominciare, aspetti superficiali contro i quali, alla fine del film, Wenders cerca di opporre la ricerca di un mondo nuovo, una ricerca che comincia proprio col viaggio mai finito, lungo la linea retta, lungo la strada.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Barry Lyndon

  • Drammatico
  • Gran Bretagna, USA
  • durata 184'

Titolo originale Barry Lyndon

Regia di Stanley Kubrick

Con Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee, Hardy Krüger, Steven Berkoff, Gay Hamilton

Barry Lyndon

In streaming su Now TV

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Barry è un'altra vittima delle ombre che l'uomo deve gettare sulla natura per poter permettere la vita. viene ingannato sulla sua partenza, e di fatto nessuno si è chiesto mai se una famiglia tanto benestante, abbia ingannato il proprio rampollo solo per una questione di sterline o per svezzarlo. Barry infatti è tanto leonino quanto ingenuo e romantico. Così non può sopravvivere. Non in questo mondo. deve sublimare la propria natura, e la famiglia lo fa uscire dall'ovile con un inganno. Diviene sempre più esperto e calcolatore, ma non rinuncia mai, fino alla sua fine, alla pugna, alla collera, all'indolenza verso le sfide lanciate dagli altri e che gli altri non sanno mandare avanti. Vuole dimostrare che è sempre lui a finire, a dare l'ultimo colpo, o almeno il suggello. Questa è l'epica di Barry Lyndon: non vince alla fine, ma viene rammentato per il suo spirito indomito con il quale era partito dalla sua terra natale, senza raccogliere l'eredità dell'inganno, senza apprenderne l'insegnamento. E cioè che la finzione costruisce, anche le famiglie, i rapporti, tenuti da compiacenti silenzi, dal saper lasciar andare. Volle prendersi tutto, vittoria sociale, personale, morale, fisica, e fu mutilato dai suoi intenti. Tanti anni dopo qualcun'altro urlò "salutatemi Sosa!", e siamo in quei paraggi.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Sorelle Mai

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 100'

Regia di Marco Bellocchio

Con Alba Rohrwacher, Donatella Finocchiaro, Pier Giorgio Bellocchio, Gianni Schicchi

Sorelle Mai

In streaming su Rai Play

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L'ovile come gabbia d'acciaio, che non riesce a proteggere. E' la dimostrazione (anche qui epica, se vogliamo) di come la lontananza e il distacco fortifichino l'uomo, che certo h bisogno di legami e punti di riferimento, ma non delle guardie eterne, che finiscono per inglobare, per non formare, per rendere un terreno fecondo di invidia, rabbia, impermeabilità a qualsiasi conforto. Cambiare le cose è la via: e cioè andare via, poi si può tornare, ma si è diversi, si è cresciuti, cambiati, non si sa se in meglio o peggio, ma quel che è certo è che iul distacco dal nucleo nella dialettica di Bellocchio rappresenta parte fondamentale della prosecuzione della specie. Di una specie forte.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Sentieri selvaggi

  • Western
  • USA
  • durata 119'

Titolo originale The Searchers

Regia di John Ford

Con John Wayne, Jeffrey Hunter, Vera Miles, Natalie Wood, Dorothy Jordan

Sentieri selvaggi

In streaming su Amazon Video

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Il Manzoni della Pentecoste, ecco cos'è questo Ford. Perchè nell'ode non fa che fare di John Wayne una fredda dispensa piena di colpe degli altri. ma alla fine c'è l'abbraccio, c'è un perchè diverso. Attraverso il gelo, il fuoco e i tamburi, attraverso nuove famiglie che si saldano e il ritorno alla vita, la vendetta muta pelle, e, senza far cadere fino all'ultimo il suo carattere di ricerca snervante, si rivela come scusa, la parola più difficile. Wayne chiede scusa di essere così, di essere il vendicatore di cioò che è stato distrutto, di essere l'unico ancora a poter chiamare la ragazza "nipote", un grado di parentela vecchio, a cui il tempo sfugge, perchè quale che sia l'esito della ricerca, il binaro vede morire il treno del nostro eroe. Se rimarrà agli indiani, sarà donna e moglie indiana, altrimenti, come poi accade, darà vita a un'altra storia. E Wayne, che lascia la porta beccheggiare, se ne va, consapevole che la sua storia è un'altra, ed è finita. Perchè mescolare ciò che è vecchio e ciò che è nuovo, significa mescolare scopi diversi. Wayne è il messaggio spionistico che, una volta letto, si autodistrugge in 5 secondi, perchè il suo scopo è terminato. Non si può costruire una nuova vita d'amore e dimentica dell'odio, sulla possibilità che un elemento antico sia il totem del ricatto, la chiave di volta della famiglia, la pietra angolare di tutto. Lui è stata la guida, ma si sa, Virgilio non potè andare oltre.

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