Piccolo omaggio ad Enrico Maria Salerno, attore strepitoso, troppo spesso dimenticato e perla rara di non poche pellicole che hanno reso onore al nostro cinema. Sono solo sette gioielli, aspetto, ovviamente, vostre segnalazioni (qualcuno la sopsetto già...).
Con Enrico Maria Salerno, Anouk Aimée, Jacqueline Sassard, Gian Maria Volonté
L'analisi del proprio disagio in proiezione della crisi della società. Coscienza critica di una provincia meccanicamente annoiata, Vittorio Borghi è un personaggio indimenticabile.
All'interno di un affresco di tragica potenza e necessaria rievocazione, la sua partecipazione emotiva è espressa con intensa inquietudine e coinvolta tensione.
Smarrito tra troppi ombrelloni spuntanti dalla spaggia, drogato da canzonette che rimbombano senza pietà, l'ingegnere Enrico vorrebbe evadere dalla realtà per raggiungere qualcosa di meno frivolo. Ma non lo sa fare.
Prototipo dello sbirro che avrebbe popolato una miriade di poliziotteschi dell'epoca, resta il più incisivo per energia ed eseperienza. Si fa avanti con difficoltà, cerca di capire, fiuta l'aria con amarezza.
Film bellissimo e malinconico in cui si ritaglia una parte emblematica che mette in risalto le doti più sprezzanti e ciniche, sornione e celate, della maschera duttile dell'attore.
Un altro ruolo marginale, eppure di dirompente buffoneria: il monaco Zenone è certamente la sua prova più estrosa e sbrigliata, scatenata ed allegra, follemente segnata dal delirio religioso.
Una sorta di commissario anti-litteram, è uno sbirro papalino alla ricerca di Pasquino: lo capirà che chi cerca è colui che lo assiste non di rado nelle indagine? Non è un fesso, eh...
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