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Paranoia Park

Regia di Bruno Mercier vedi scheda film

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La recensione su Paranoia Park

di alan smithee
6 stelle

locandina

Paranoia Park (2014): locandina

Una madre separata dal marito con una figlia asmatica che vive nel peggiore dei modi la pesantezza ed il disagio di un rapporto tra i genitori veramente senza possibilità di rimedio e pacificazione. Dopo l'ennesima litigata col marito, colpevole di non venire a trovare la figlia per l'ennesima volta nel suo giorno di affido, la donna decide di portare la ragazza al parco. Poco dopo le due litigano e la ragazza scappa urlando l'intenzione di tornarsene a casa. poco dopo la donna viene avvicinata da uno sconosciuto che la importuna con fare molesto e mellifluo. Allontanatasi, la donna riceve una telefonata che la fa trasalire: la stessa persona di poco prima sostiene di avere prigioniera la figlia, e costringe la donna a sottostare ad ogni sua folle richiesta, in modo da tenere in vita l'ostaggio, che peraltro le viene pure passato al telefono, accrescendo l'ansia e facendo perdere calma e salgue freddo alla povera madre disperata.

Paranoia allo stato puro, panico, desiderio di sacrificare tutto e tutti pur di mettere in salvo la vita della persona che sta più a cuore: circostanze che rendono la persona più pacifica al mondo come una belva pronta a tutto pur di ritrovare intatto ciò che le è stato tolto con la forza.

Audrey Beaulieu

Paranoia Park (2014): Audrey Beaulieu

Audrey Beaulieu, Eriq Ebouaney

Paranoia Park (2014): Audrey Beaulieu, Eriq Ebouaney

Jean-Yves Lemoine

Paranoia Park (2014): Jean-Yves Lemoine

Thriller girato con pochi mezzi ed in doscreto ritmo concitato, con una presa diretta ed una storia che si dipana in tempo reale per tutta la durata (breve) della pellicola, Paranoia Park, presentato con un discreto seguito a molto festival di genere (Los Angeles, New Delhi, Eureka Spring, Cardiff ed altri ancora), trova la sua forza e molto del suo valore innanzi tutto nella sua interprete principale, Audrey Beaulieu, impegnata a recitare la disperazione assoluta e ad esprimere le drammatiche sintesi di uno stato di panico che degenera e degrada l'individuo allo stato di una belva non più in grado di pensare razionalmente e trovare o almeno cercare una soluzione più razionale ad un ricatto organizzato con spietata e crudele lucidità e voglia di arrecare danni irreparabili.

la messa in scena tradisce qua e là la povertà dei mezzi a cui si è fatto fronte, e soprattutto a livello di fotografia e scenografia certe situazioni denunciano davvero una estrema limitatezza di mezzi.

Ma il thriller, un pò fiurbetto come speso capita in questi casi di sceneggiature con trabocchetto, si fa vedere e scivola via veloce e inquietante, cattivo e perverso probabilmente come nelle intenzioni di chi lo ha scritto e concepito.

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