Pricò è un bambino lasciato dalla madre, fuggita di casa con un amante, e sballottato da un ambiente all'altro dal padre, modesto impiegato di banca. La madre, tornata a casa, si lascia attrarre di nuovo dal vecchio torbido rapporto. Il marito, non sopportando l'ennesima fuga, si suicida. Così Pricò si trova a dover affrontare una situazione disperata, che mette allo scoperto la sua piccola-grande anima.
Note
Straziante mélo di Vittorio De Sica. Se il contesto e i torbidi intrighi sentimentali sembrano da feuilleton, la psicologia del bambino è invece definita con una sensibilità eccezionale. Sceneggiatura splendida di Cesare Zavattini.
Tratto dal romanzo “Pricò” (1924) di Cesare Giulio Viola, “I bambini ci guardano” è un dolente panorama domestico-genitoriale che dimostra come una coppia non sappia vivere un rapporto con il figlio piccolo. Considerato alla stessa stregua di un gatto fastidioso che sta sempre tra i piedi, Pricò subisce una situazione matrimoniale in evidente crisi romantica, data l’infatuazione… leggi tutto
Questo film è straziante sotto tutti i punti di vista. Cinque sceneggiatori per una storia banale come questa dove di vero cinema non c'è niente e non basta il fatto che la regia sia di Vittorio De Sica. Gli attori non sanno neanche che cosa sia la recitazione e non trasmette un minimo di sentimento. Ecco un esempio di mattone italiano leggi tutto
Atto fondativo del neorealismo e del cinema italiano moderno insieme ad Ossessione di Luchino Visconti e a 4 passi tra le nuvole di Alessandro Blasetti, I bambini ci guardano segna la prima collaborazione ufficiale tra Vittorio De Sica e Cesare Zavattini in sede di sceneggiatura, qui firmata insieme a Cesare Giulio Viola, autore anche del romanzo da cui…
Il neorealismo ha cambiato il volto del cinema, non solo in Italia, suo paese di nascita, ma nel mondo intero. Grandi registi internazionali (Spielberg, Scorsese, Polanski e tanti altri) sono grati alla cinematografia italiana per questo filone apparso nell’immediato secondo dopoguerra, in cui Rossellini, Visconti e De Sica-Zavattini, in primis, scendono tra le macerie della guerra,…
Ci risiamo, ma questa volta si scende d'età. Chi ha detto che 10 anni siano necessariamente l'età della spensieratezza? Esiste una narrazione cinematografica altra che ci racconta storie diverse, fatte di…
Impietoso ed a tratti forse eccessivamente melodrammatico, rimane comunque un film dove De Sica anticipa alcuni di quelli che saranno i grandi temi della successiva svolta neorealista, dando un ritratto a suo modo impietoso di una società che combatte tra perbenismo di facciata (nel condominio tutti sanno ma nessuno ne parla apertamente della moglie fedifraga) e condanna senza appello…
Nel 1943 il regime fascista era già in stato di agonia, prima della mazzata definitiva del 25/04/45. Un triste ventennio di pessimo cinema, con un avanguardia muta inesistente seguita da una debolissima cura ricostituente a base di "telefoni bianchi", stava per essere finalmente abbattuto dalla rivoluzione neorealista. Rivoluzione sancita nel 1945 dal capolavoro rosselliniano "Roma…
Un film che commuove e che ti fa riflettere come tutti quelli del grande De Sica,cosi sensibile alle tematiche degli infanti.Qui c'e' la storia fallimentare di una coppia, che considera il bambino come un oggetto da trascurare o da mettere via,quando e' ingombrante.C'e' quel realismo popolare con quei volti,quelle persone che si muovono tutto attorno,con le loro mille virtu', tranne la…
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Commenti (1) vedi tutti
Capolavoro di Vittorio De Sica oltreché uno degli atti fondativi del cinema italiano moderno
leggi la recensione completa di Alvy