Regia di Antonio Boccaci vedi scheda film
Due ragazze visitano incautamente il castello in cui risiedeva la contessa Irene, scomparsa nel nulla da trent'anni: fanno una brutta fine. La figlia del dottor Darnell, nel villaggio nei pressi del castello, soffre di allucinazioni durante le quali rivive la fine della contessa; è giunto il momento di indagare sul posto.
Curioso esempio di horror gotico all'italiana in tempi ancora poco avvezzi a tale genere di film, Metempsyco reca la firma di un cineasta piuttosto oscuro, tale Antonio Boccaci (altrove Boccacci, che suonerebbe più italiano, ma tutto può essere), che pure usa lo pseudonimo Anthony Kristye. Anche sceneggiatore insieme a Giorgio Simonelli (Johnny Seemonell!), il Nostro mette in piedi una pellicola dalla fattura onesta, priva di grandi attrattive anche per evidenti limiti di budget – gli effetti speciali, in particolare, sono molto poco speciali – ma carica a sufficienza di tensione e, pur nella sua mancanza di snodi narrativi fantasiosi per il genere, dotata di apprezzabile ritmo. Nell'azione Boccaci/Boccacci/Kristye non se la cava benissimo, va detto, ma in questo caso è la componente psicologica a farla da padrone e per le circostanze tanto può bastare; nel cast non compaiono attori di particolare rilevanza, ma gli estemporanei nomi d'arte adottati nei titoli di testa sono comunque interessanti: Elizabeth Queen è Flora Carosello, Thony Maky è Adriano Micantoni, Annie Albert è (rullo di tamburi:) Annie Alberti, mentre William Gray è Boccaci in persona. Per quest'ultimo si tratta dell'opera prima e ultima. 3/10.
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