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Sei già cadavere amigo ti cerca Garringo!

Regia di John Wood (Juan Bosch) vedi scheda film

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La recensione su Sei già cadavere amigo ti cerca Garringo!

di giurista81
6 stelle

Onesto spaghetti western dei fratelli Marchent, diretto dal più gioane Rafael e con un cast di attori interessante capitanati da Steffen nella parte del protagonista e Lee Lawrence in quella dell'antagonista.
La pellicola è priva quasi del tutto della componente melodrammatica tipica dei film dei Marchent e si avvicina molto più ai piccoli western in stile Mulargia.
La particolarità del film ricade sulla caratterizzazione dell'antagonista che è un giovane ragazzo improvvisamente divenuto delinquente perché ossessionato dall'assassinio subito dal padre quando lui era ancora un bambino. Quest'ultimo, un disertore nordista, è stato ucciso con un colpo di pistola da un ufficiale yankee che intendeva arrestarlo.
Accecato dall'odio, il giovane diverrà un serial killer di ufficiali nordisti nonostante mantenga un comportamento apparentemente distinto ed educato.
Per interrompere la catena omicida, che l'assassino firma lasciando scritte sul luogo del delitto e asportando i gradi degli ufficiali (così come fu fatto a suo padre dopo esser stato ucciso), l'esercito fa uscire dal carcere un reietto anch'esso ufficiale che si porrà sulle tracce del killer.
intanto, anche dei bounty killer si mettono sulle tracce di Lee Lawrence.
La sceneggiatura purtroppo non caratterizza bene i personaggi. In particolare l'ufficiale interpretato da Steffen viene quasi del tutto ignorato. Non si sa perché fosse in carcere e non lascia trapelare alcuna emozione. In compenso si rivela duro e privo di scrupoli quasi come l'assassino cui da la caccia. Torturerà i complici di quest'ultimo e non perderà molto tempo a eliminare chi tenta di intralciarlo.
Ci sono poi degli evidenti buchi narrativi. In particolare non si cura l'involuzione psicologica dell'antagonista, ma si passa direttamente dalla spensierata infanzia a quando è già adulto. Poco chiaro anche il motivo per cui, dopo esser scappato dal villaggio a seguito dell'arrivo di Steffen, Lee Lawrence vi rifaccia ritorno.
La regia non è innovativa, ma comunque discreta sebbene il ritmo non sia dei più solleciti, così come le sparatorie non sono moltissime.
Tra le sequenze più belle, anche per le bellissime scenografie boschive con archi in muratura mozzafiato, cito quella in cui Steffen lega in orizzontale le braccia di un complice di Lee Lawrence a un tronco e lo fa così cavalcare come fosse crocefisso. 
Musiche nella media, bella la fotografia. Ordinaria amministrazione. Voto: 6

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