Elena (Kasia Smutniak) e Antonio (Francesco Arca) non sono fatti l'una per l'altro: i loro caratteri, le loro visioni del mondo, le loro scelte e i loro modi di relazionarsi con gli altri sono molto differenti e all'opposto. Tuttavia, sono inevitabilmente sopraffatti da un'inevitabile attrazione reciproca, che avrebbero dovuto evitare anche per il fatto che Elena è legata a Giorgio (Francesco Scianna) e Antonio a Silvia (Carolina Crescentini), la migliore amica di Elena. Come se non bastasse, Fabio (Filippo Scicchitano), il giovane miglior amico di Elena, odia Antonio a causa della sua marcata omofobia. L'attrazione fisica tra Elena e Antonio porta la prima grande turbolenza nella vita della donna: una tempesta di passione che cambierà tutte le relazioni e che non sarà l'unica che vivrà nel corso di dieci anni.
Note
Se è vero che un autore gira sempre lo stesso film, il nostro regista più “apolide” si supera condensando in 110 minuti tutto ciò che lo ha reso famoso e riconoscibile da un pubblico assuefatto al suo melodramma sontuoso e rassicurante. Özpetek non rinuncia mai a mostrarsi con i suoi imponenti pianisequenza, le sottolineate soluzioni formali con le riprese ad altezza bambino mentre in campo ci sono anche i genitori dimezzati, l’inserimento così accattivante dei suoni, della musica e delle canzoni. Peccato che il tutto tenda a ridursi a un certo macchiettismo slegato dalla realtà. Con personaggi per cui si fatica sempre a sospendere l’incredulità e con espressioni verbali che non verrebbero perdonate a nessun altro.
Sarà perché ci sono passato ma per me é un buon film. Fatto bene e rende l'idea. Mi sono piaciuti gli spunti di commedia che alleggeriscono il tema così tragico. Azzeccato anche il titolo. Voto 7
Tematica ossessivamente al femminile che tripudia al genti sesso il riconoscimento di una superiorità intellettiva e di carattere a cui affidare il futuro delle generazioni.
“Una persona può dimenticare ogni cosa tranne se stessa e la sua essenza” (Arthur Schopenhauer) Un certo giorno, in riva al mare, il più popolare turco naturalizzato italiano si ritrovò per puro caso (o per destino?) ad ascoltare alla radio una vecchia canzone di Rino Gaetano scritta da Riccardo Cocciante. E illuminazione fu. Decise così (su due piedi) di farne un film (coi… leggi tutto
Una giovane ed ambiziosa barista riesce ad aprire un fortunato locale di successo nel centro di Lecce , mentre è vittima prima di un colpo di fulmine per un rozzo meccanico e poi di un grave tumore al seno ... Stavolta Ferzan Ozpetek non mi ha convinto , con questa improbabile storia d' amore intrecciata ( ma non bene amalgamata ! ) con il melodramma della malattia , sul… leggi tutto
Premetto che non ho visto l'intera filmografia del regista, ma soltanto due titoli: "Il bagno turco" e "Le fate ignoranti", che peraltro ad oggi potrebbero essere definiti quasi storici... Non avendo visto gli ultimi quindici anni del regista, mi limito pertanto ad una mera opinione su questo film. Elena, venticinque anni, fa la cameriera a Lecce e sogna di aprie un locale… leggi tutto
Una giovane ed ambiziosa barista riesce ad aprire un fortunato locale di successo nel centro di Lecce , mentre è vittima prima di un colpo di fulmine per un rozzo meccanico e poi di un grave tumore al seno ... Stavolta Ferzan Ozpetek non mi ha convinto , con questa improbabile storia d' amore intrecciata ( ma non bene amalgamata ! ) con il melodramma della malattia , sul…
Probabilmente un buon numero di fan sarà uscito dalla visione di Allacciate le cinture (2014) con le ciglia umide, ma io proprio non riesco ad entrare in sintonia con il cinema di Ferzan Ozpetek, tanto che, per quanto mi riguarda, il suo film migliore resta la sua opera d'esordio Il bagno turco - Hamam (1997).
Questo Allacciate le cinture sconta, secondo me, la sua natura ibrida, in…
Film che obiettivamente pensavo fosse molto poco appassionante ed invece la Storia seppur partendo in modo direi "Tragi-Comico",con l'andare dei minuti diviene interessante fino ad arrivare ad un finale non proprio a lieto fine.
Poi bisogna anche dare atto al regista e agli Attori che risultano fare bene quello che a Loro spetta di svolgere e tutto suona sufficientemente godibile : sottolinerei…
La furba ellissi ultradecennale, che separa il mero preambolo dal resto del film, non basta a salvare una vicenda zeppa di tipi fissi e forzature narrative da soap-opera. La bella sequenza d’apertura - bagnata dalla pioggia - e qualche efficace scena dialogica vengono di fatto annullate da una valanga lacrimevole pressoché inarrestabile: i pochi tentativi di sdrammatizzare la…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (6) vedi tutti
Film non ben riuscito ...
leggi la recensione completa di daniele64Neanche Mario Merola sarebbe arrivato a tanto melodramma. Insostenibile.
commento di silviodifedeStoria interessante con pochi passaggi poco appassionanti !
leggi la recensione completa di chribio1Sarà perché ci sono passato ma per me é un buon film. Fatto bene e rende l'idea. Mi sono piaciuti gli spunti di commedia che alleggeriscono il tema così tragico. Azzeccato anche il titolo. Voto 7
commento di corradopTematica ossessivamente al femminile che tripudia al genti sesso il riconoscimento di una superiorità intellettiva e di carattere a cui affidare il futuro delle generazioni.
leggi la recensione completa di viacristallini99Il cinema dei "telefoni queer".
commento di scapigliato