Regia di Enrico Caria vedi scheda film
Finto documentario sulla rinascita di Napoli, nel 2020, grazie a un sindaco intraprendente e intelligente come Nicolino Amore, che riesce a debellare la camorra liberalizzando gli stupefacenti e quindi stroncandone il traffico.
L'era legale è quel che si definisce un mockumentary, ovverosia un documentario in chiave scherzosa, realizzato con mezzi e toni da documentario, ma in realtà film di vera e propria fiction. La storia di Nicolino Amore, sindaco che rilancia la città di Napoli, è più che una speranza: è un invito, un'idea concreta con cui Enrico Caria, giornalista che a Napoli ha vissuto a lungo, si diletta in maniera provocatoria e sottile. E diletta parimenti il pubblico, si intende: la narrazione è briosa, il ritmo incalzante e il susseguirsi di personaggi, ricostruzioni e testimonianze risulta ben amalgamato nella sceneggiatura firmata dallo stesso regista; in brevi interviste, nei panni di loro stessi, compaiono anche Renzo Arbore, Isabella Rossellini e Giancarlo De Cataldo. Con altri mezzi - e cioè con un documentario vero e proprio - Caria aveva già parlato di camorra nel precedente Vedi Napoli e poi muori (2006); lo scenario è qui il medesimo, cambiano le parole ma gli argomenti rimangono i medesimi, così come il messaggio sostanziale di fondo. Durata limitata ad appena un'ora e un quarto; sui titoli di coda, come ciliegina finale, parte un brano inedito di Edoardo Bennato. 6/10.
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