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Twist, lolite e vitelloni

Regia di Marino Girolami vedi scheda film

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La recensione su Twist, lolite e vitelloni

di mm40
2 stelle

Erano altri tempi. In poco più di un decennio di carriera (il suo esordio da regista è con La strada buia nel 1949) Girolami ha già licenziato oltre una trentina di titoli, esclusivamente commedie e neppure di tanto spessore, sebbene il regista abbia già avuto modo di lavorare, fra gli altri, con Walter Chiari, Tognazzi/Vianello, Claudio Villa (e tutti in più occasioni). Questo Twist, lolite e vitelloni, che già dal titolo parte fiacco, ospita comunque un cast di tutto rispetto: Gino Bramieri, Carlo Delle Piane, Aldo Fabrizi, Riccardo Billi, Tino Scotti, Enio Girolami, Alberto Bonucci e Peppino Di Capri, che ne approfitta per esibirsi qua e là. Non si tratta espressamente di musicarello, poiché le canzoni hanno un – pur flebile – pretesto di esistere all’interno della trama (e Di Capri non è il protagonista centrale delle vicende), ma questo non salva la pellicola da inevitabili critiche sulla leggerezza della storia (una sceneggiatura di Girolami, Tito Capri e Fabio Dipas). Un prodotto dozzinale e volutamente stiracchiato, residuato di un cinema all’ingrosso che ci ricorda di un tempo in cui il cinema in Italia produceva – seppure con variabile qualità – in grande quantità. 2,5/10.

Sulla trama

L’amore fra un ragazzo ed una ragazza di differenti estrazioni sociali (la figlia di un barone ed il figlio di un comunista) è ostacolato dalle famiglie; attorno spopola il twist nelle balere.

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