Regia di Oreste Crisostomi vedi scheda film
Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole, tanto qui tutto rimanda a qualcos’altro. Il Paese delle Meraviglie e i musicarelli anni 50. Woody Allen e il Neorealismo Rosa. Viale del tramonto e quelle serie Tv che la televisione italiana dedica alle donne. Fellini, i sogni e la quarta parete messa in scena nel suo E la nave va. Progetto ambizioso, scritto e diretto da Oreste Crisostomi, ventotto anni da fare e alcuni allestimenti teatrali alle spalle, suggestioni cinematografiche tante e la tentazione di amalgamarle tutte insieme, tutte in una volta. Alice (il volto fresco di Camilla Ferranti) è chiusa nel suo guscio, le occorreranno circa cento minuti per uscire allo scoperto. Ecco qua. È l’Italia a girarle intorno, coloratissima come Terni non è mai stata. Una girandola di scenette piccole piccole, leggere leggere, buttate qua e là per strappare un sorriso, senza prendersi troppo sul serio. Commedia di situazioni, in cui sembrano arrivare per caso anche Gianfranco Barra, Gisella Sofio e Anna Longhi (caratteristi del nostro cinema che è sempre un piacere rivedere). La storia fa acqua, il tono resta la nota più intonata di un film in cui alla fine anche il tono stanca.
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