Espandi menu
cerca
Paura primordiale

Regia di Michael Katleman vedi scheda film

Recensioni

L'autore

scapigliato

scapigliato

Iscritto dall'8 dicembre 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 136
  • Post 124
  • Recensioni 1361
  • Playlist 67
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Paura primordiale

di scapigliato
6 stelle

Spero che Freud non voglia dire la sua in merito, ma a me i film con i coccodrilli minacciosi mi fanno impazzire. Adorando tutto l'eco-vengeance, o beast-horror, animal-horror o monster-movie come più piace, non potevo perdermi un flm proprio del sottofilone che mi prende maggiormente, quello crocofobico?, arcosaurofobico?, erpetofobico?, insomma quello con i coccdrilli cattivi per intenderci. C'entri o non c'entri con questioni sessuali (vedi il personaggio Roger Sharp lussurioso menager editoriale), o con questioni ataviche (il mostro, il mistero, la primordialità), anche questo film di Michael Katleman rientra per forze di cose nel sottofilone coccodrillico. Il punto è che bastavano solo venti minuti invece che l'ora e mezza totale. Infatti, depurato da fronzoli inutili, il film poteva circoscriversi a solo pochi minuti. Dove sbaglia la pellicola? Sicuramente nell'approccio al genere. Si dà troppo spazio alla guerra in Burundi, invece che farla affiorare tra le righe della narrazione fantastica, e inoltre si riempie il film di tuttaltro che di quello che serve: la presenza/assenza del mostro. Sbaglia anche a livello concettuale. Non solo i beast-horror nascondono molto di più della telefonata motivazione che dà la protagonista ad inizio film e il protagonista a chiusura dello stesso, ma anche il mito del coccodrillo assassino, o comunque della minaccia animale, soprattutto se oscura, atavica, con salde radici nella primordialità, apre e spalanca proprio un sacco di altre porte su altrettanti universi narrativi ed emozionali. Ma "Paura Primordiale" è tutto sbagliato. Personaggi affettati e fuori luogo, quasi parodistici, con cui non riesci neppure a legare per un minuto; dialoghi che nemmeno un tirocinante di scrittura creativa (o forse sì?); una regia incasinata che usa l'ormai odiosa estetica videoclippara che niente ci restituisce del Mito. Insomma, un po' meglio di "Lake Placid", ma molto lontano da "Alligator" e "Killer Crocodile", che giocando su effettacci artigianali sapevano dare al coccodrillo una mostruosità evidente ed una bestialità davvero primordiale, rustica, terrigna, che il digitale, signori, non darà mai. Si salvano solo la scena in cui il coccodrillo salta fuori dall'acqua con il corpo del duro cacciatore (superstereotipatissimo da nausea) tra le mandibole e se lo sgranocchia per bene, e la scena (questa sì da vera explotation!) in cui c'è il faccia a faccia tra il coccodrillo e il cameraman di colore. Non solo l'apparire del mostro è efficace e ben reso, ma anche il suo improbabile, ma non impossibile!, inseguimento nella savana è davvero delizioso. Ma tutto si ferma qui, a neanche venti minuti totali.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati