Espandi menu
cerca
Election 2

Regia di Johnny To vedi scheda film

Recensioni

L'autore

emil

emil

Iscritto dal 22 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 48
  • Post -
  • Recensioni 1423
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Election 2

di emil
7 stelle

"Sono Black Ren, ed appartengo alla Hung Society in Cina. Il mio grado è bandiera rossa. Sono giunto ad Hong Kong con  una proposta. Per avere successo e prosperare dobbiamo vivere in armonia". Già , armonia. Più facile a dirsi che a farsi. Il mandato del presidente della Wu Society di Honk Kong (così chiamata l'organizzazione mafiosa discendente dalle vecchie triadi) Lok (Simon Yam) è in scadenza. Ma lui non vuole abdigare in favore di Jimmy (Luis Koo), i cui redditizi affari lo rendono il più probabile successore. Questo scatena una guerra nel sottobosco criminale, tra il presidente in carica e Jimmy stesso, che vuole l’onorificenza, per poter svolgere affari in Cina. Tutto questo ovviamente,  all'insaputa degli "zii", vecchi padrini di un tempo, che dovrebbero servire da restrizione allo scoppio della faida per la conquista del bastone del drago, simbolo incontestabile del potere.

 

Secondo episodio durissimo, forse più del primo, forse troppo. Non è abitudine vedere efferatezze così palesi e non necessarie nel cinema di To (la scena del tritacarne fa vomitare). A parte questo però, la linearità del racconto è disarmante ed allo stesso tempo avvincente: due ex compagni che si fanno la guerra, tra agguati e (contro)reclutamenti, passaggi da un lato all’altro della barricata, fra attimi di tensione (grazie al sapiente utilizzo di controcampi e raccordi di soggettiva) e veri e propri momenti western , stalli alla messicana come la scena fuori dal ristorante. E poi la manovalanza, irrisa ed illusa dal gelido Lok, usata ed abusata dallo spietato Jimmy; personaggi senza un vero nome (Jet ad esempio, interpretato da uno sottoutilizzato Nick Cheung), Mr. So, mercenari sconosciuti pronti ad ammazzarsi dentro il cassone di un camion e via dicendo.

 

Fino al finale beffa, dove viene chiarito chi è davvero Black Ren, Mr Xi, ufficialmente addetto alla sicurezza degli affari in Cina, ufficiosamente molto di più. Nel complesso un’altra grande prova del maestro To, un pelo sotto il primo episodio, nel quale il regista omaggiava le origini delle triadi, ancorando la narrazione ad elementi radicati nella tradizione, quasi ancestrali. Qui invece sono spiegate le dinamiche dell’ingresso della Cina negli affari “un po’ così” di Honk Kong. “Io non sono un mafioso”, dice Jimmy, “ sono un uomo di affari”. Sembrava quasi vero.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati