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I violentatori della notte

Regia di Jesús Franco vedi scheda film

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La recensione su I violentatori della notte

di giurista81
8 stelle

Ultima opera - in termini cronologici - degna di menzione dello spagnolo Jess Franco, regista capace di sfornare gioielli cult ma anche immonde schifezze.

Nell’occasione siamo alle prese con un soggetto che pare voler sintetizzare tutta la filmografia del prolifico regista. Abbiamo, infatti, un soggetto che potremmo definire una commistione tra noir (detective privato che indaga su una serie di omicidi), drammatico, nazi-movie (abbiamo l’elemento dello scienziato pazzo e degli esperimenti chirurgici su cavie umane vive), horror, thriller (un paio di assassinii in stile spaghetti thriller) ed erotismo perverso (necrofilia, scena di amore saffico, voyeurismo, prostituzione). La sceneggiatura e la confezione della pellicola sono abbondantemente sopra la media rispetto alla produzione standard dell’autore che, peraltro, può contare su un cast di attori di primo ordine. Troviamo, infatti, il luciferino Helmut Berger (indimenticabile nel poliziottesco "La Belva col mitra") qui forse un po’ spento, ma anche volti popolarissimi come Telly Savalas o la bella Caroline Munroe (gli amanti di b-movie la ricorderanno in "Maniac" di William Lustig o in "Star Crash" di Luigi Cozzi). Se la cavano bene anche i restanti attori (e ce ne sono davvero tanti).

Lo script, pur soffrendo di alcune "distorsioni temporali" (evidente soprattutto nell’epilogo), non viene penalizzato da troppi difetti (a parte qualche comportamento forzato dei personaggi, costretti dagli autori a compiere delle azioni incongruenti con la meticolosità con cui pianificano le loro azioni, giustificato solo dalla necessità di far progredire la trama: penso all’elemento della carta di credito o del gioiello rubato).

Non mancano le scene disturbanti, e parlo di disturbanti con la "d" maisucola. Un’intera sequenza sarà perfino copiata (non me ne voglia l’"amico" Sivaletti) da "I tre volti del terrore". Abbiamo poi un assassinio con una siringa conficcata in un occhio (con PPP dell’iride trafitta). Magistrale il make up (non aggiungo altro per non rovinarvi la visione). Ci sono anche le immancabili, essendo alla regia Franco, scene di erotismo perverso, tuttavia il "nostro", stranamente, non affonda, preferendo tagliare proprio quando la scena entrava nel vivo.

Benone la fotografia, mentre la colonna sonora si rivela un po’ troppo modaiola. Visione consigliata, ma non agli amanti di cuore. Tra i migliori Franco. Voto: 7.5

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