Regia di Italo Alfaro vedi scheda film
In marcia verso Canterbury, un gruppo di pellegrini si racconta storielle licenziose: un ragazzo, non corrisposto dall’amata, si sostituisce al di lei fidanzato per approfittare della giovane; due sfaccendati convincono una contadinotta che i suoi due agnelli sono in realtà capponi: oltre a poterli acquistare a basso prezzo, si accoppiano con la ragazza; una donna è a letto con l’amante quando arriva l’altro amante: un frate…
I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer sono un banale pretesto, naturalmente; tutto ciò che muove questa pellicola è la necessità di inserirsi sulla scia degli incassi del fortunato film di Pier Paolo Pasolini ispirato ai racconti dello scrittore inglese. Per farlo occorre lavorare in fretta e senza tante pretese; la sceneggiatura di Italo Alfaro (che è anche il regista), tratta da un soggetto di Enzo Boetani, non brilla né per fantasia, né per profondità di scrittura, rimanendo ancorata a toni barzellettistici, ma a ogni modo non sembra intenzionata a spingersi troppo avanti nei territori della licenziosità. Rimarranno delusi insomma gli spettatori con impellenze onanistiche, mentre tutti gli altri un film del genere lo avrebbero comunque evitato in partenza; eccezion fatta, si capisce, per i completisti, gli amanti del trash e i nostalgici del cinema nostrano d’altri tempi più in generale: per questi sicuramente Canterbury proibito ha qualche carta da giocarsi. La scena dei polli è forse l’unica degna di nota, poiché negli altri racconti pruriginosi che compongono la trama del lavoro non c’è granché da ricordare; interpreti principali: Femi Benussi, Magda Konopka, Patrizia Viotti, Rosemarie Lindt, Franco Garofolo, Mauro Vestri, Carla Mancini, Emilio Bonucci, Remo Capitani e Luigi Sportelli. Si segnala la simpatica colonna sonora di Zambrini/Meccia e, soprattutto, Come to Canterbury cantata sui titoli di testa e di coda da nientemeno che i Cugini di campagna. 2,5/10.
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