Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
Nella Siena del Seicento le famiglie Montefalco e Della Torre sono protagoniste di una rivalità ormai storica. Volendo porle fine, la vedova Della Torre organizza il matrimonio di suo figlio con la figlia dei Montefalco. C'è però qualcuno che non gradisce tale soluzione.
Uno dei numerosi cappa & spada che fra gli anni Cinquanta e i Sessanta (quando vennero pianificati più serialmente, con ritmi e metodi da catena di montaggio) scorrevano rapidi sui grandi schermi del Belpaese, Il falco d'oro è tratto da uno scritto del diciassettesimo secolo a opera dello spagnolo Tirso De Molina. Con una sceneggiatura di Sandro Continenza e Italo De Tuddo, l'esperto - già quasi un quarto di secolo di cinema 'popolare' alle spalle - Carlo Ludovico Bragaglia confeziona una pellicola di poco impegno, sia dal punto di vista della realizzazione che da quello della fruizione, con evidenti obiettivi di mero intrattenimento e nulla più. Trama lineare, personaggi monodimensionali, lieto fine garantito: et voilà. Nel cast ha a sua disposizione, fra gli altri, Massimo Serato, Anna Maria Ferrero, Nadia Gray, Frank Latimore, Charles Fawcett, Valeria Fabrizi, Enzo Musumeci e (suo fratello) Arturo Bragaglia; come assistente alla regia c'è il giovanissimo Bruno Mattei (classe 1931), futuro maestro dei generi exploitation e horror all'italiana. Fotografia di Alfonso Mancori, musiche di Ezio Carabella, montaggio di Enzo Alfonzi: tanto valido mestiere. 2,5/10.
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