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Un colpo di fortuna

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Un colpo di fortuna

di diomede917
6 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: COLPO DI FORTUNA

È Woody Allen è sempre lui, parafrasando Luciano Ligabue.

Ritorna ai suoi temi cari quali il caso, il destino e quei colpi di fortuna che ti cambiano la vita per sempre. In positivo ma come dimostra la sua ultima filmografia soprattutto il negativo.

Lo fa ambientando il suo ultimo film in una Parigi che sembra tanto la sua New York. Lo fa aprendo la sua storia seguendo due persone che all’apparenza non si conoscono che camminano in questo marciapiede presi dai loro pensieri finché il bel tenebroso Alain non riconosce Fanny. Il suo primo colpo di fulmine, l’amore adolescenziale mai dichiarato quando frequentavano lo stesso liceo a New York.

Lui è diventato uno scrittore famoso senza una fissa dimora ben precisa che attualmente vive a Parigi contro la sua volontà nella sua mansarda in pure stile bohemien, lei è la moglie trofeo di un uomo d’affari misterioso che aiuta i ricchi a diventare ancora più ricchi.

Alain è l’esatto opposto di Jean. Per lui il fato è determinante nella sua vita ed è grazie al fato che ha incontrato Fanny proprio quel giorno, per Jean la fortuna non esiste ce la creiamo noi giorno dopo giorno.

Alain è un tipo da Sandwich al parco e vino in offerta al supermercato, Jean è un uomo che regala a sua moglie l’anello più caro che esiste e che deve mostrare durante le serate con gli amici regalandosi a sua volta dei trenini costosissimi.

Fanny è confusa, indecisa, è il vero anello debole di questo triangolo. È la ragazza ribelle e sognatrice che dopo un matrimonio fallito con un musicista drogatissimo si è accasata con questo uomo ricchissimo venuto dal basso ma dal passato oscuro. Sono una coppia dalla felicità apparente fatta di noiosissimi weekend in campagna a base di cibo, battute di caccia e pettegolezzi. E basta solo l’entusiasmo dell’uomo arrivato direttamente dal liceo a far vacillare la bella francesina.

E così come ha fatto con Crimini e Misfatti e soprattutto dopo con Match Point, Woody Allen tinge di giallo questa storia d’amore clandestino a ritmo di Jazz. Jazz che è il vero protagonista sia del film che del libro che sta scrivendo il giovane scrittore.

Se la messa in scena è lineare e perfetta anche grazie alla fotografia di Vittorio Storaro, Colpo di Fortuna è un film strutturalmente prevedibile senza grandi colpi di genio. I dialoghi sono ben costruiti e gli attori scelti delineano al meglio i propri personaggi (soprattutto il mefistofelico Jean che ogni problema lo risolve facendolo sparire, come se non fosse mai esistito) ma l’evoluzione della storia fino ad arrivare al tanto atteso Coup de Chance che dà il titolo scorre tranquilla, da calma piatta.

Probabilmente il vero intento di Woody Allen non è quello di creare la sceneggiatura perfetta, anche se inserisce Simenon in ogni punto della storia. Chi è il cattivo si svela subito, chi è la vittima ancora prima. Colpo di Fortuna si arrovella su se stesso con il solo intento di evidenziare che la vita è figlio del caso e del fato e tuo puoi anche influenzarlo, crearlo, imporlo, il destino deciderà il tuo futuro.

Anzi più lo vorrai condizionare più lui manifesterà nel modo più imprevedibile, malvagio e cattivo al grido di chi semina, raccoglie.

Colpo di Fortuna è tutto sommato un film godibile anche se Woody Allen lo gira con la mano sinistra. Ma a 88 anni cosa vogliamo chiedere ancora a questo piccolo folletto una volta anche geniale?

Voto 6

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