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Diabolik - Chi sei?

Regia di Antonio Manetti, Marco Manetti vedi scheda film

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La recensione su Diabolik - Chi sei?

di giulmar
8 stelle

Sicuramente il migliore della trilogia firmata Manetti Bros, un film con tutti gli ingredienti del noir, del thriller, del poliziesco anni ‘70

 

Diabolik albo n. 107 .. ”chi sei?” intanto un gran film. Sicuramente il migliore della trilogia firmata Manetti Bros, un film con tutti gli ingredienti del noir, del thriller, del poliziesco anni ‘70, ma soprattutto che ha saputo: non solo rendere omaggio al famosissimo personaggio ma è perfettamente riuscito a coniugare il fumetto con una rappresentazione filmica efficacissima

del soggetto. Gia dalle prime scene si vede questa ambientazione anni 60/70, queste auto dell’epoca, questa Clerville “nostrana” dove tutto è italiano tranne la polizia, che si presenta con divise vagamente di stile inglese, e questa sig.ra Bauer, interpretata dalla Crescentini, perfetta nella sua raffigurazione con gli abiti, la pettinatura, gli occhiali, l’espressione, precisi come li si possono vedere nei fumetti, e gli appassionati di Diabolik condivideranno.

Giacomo Gianniotti, Carolina Crescentini

Diabolik - Chi sei? (2023): Giacomo Gianniotti, Carolina Crescentini

L’interesse a seguire la vicenda è sempre vivo, tutti i passaggi seguono con il ritmo giusto, coinvolgendo e appassionando, soprattutto chi, “devoti” lettori del fumetto, desiderano vedere in “vivo” ciò che hanno sempre visualizzato nella mente scorrendo le fantastiche pagine degli albi, dove alle storie realizzate dalle sorelle Giussani corrispondevano le strabilianti tavole disegnate da Enzo Facciolo, storico disegnatore di Diabolik scomparso da qualche anno. La luce è sempre un po' pallida, stile inglese, ma il colore c’è, il sangue che schizza è di un bel rosso scarlatto, e si apprezzano anche le varietà cromatiche dei costumi e degli arredi , tutto molto colorato proprio stile anni 70, tranne nei flashback dove invece viene usato un bianco/nero patinato con un contrasto denso, marcato, che riporta sempre più allo stile fumettistico italiano anni 60/70, dove si tendeva a evidenziare i soggetti principali e si lasciavano i contorni e gli sfondi sempre un po’ approssimativi, incompleti, non chiaramente dettagliati. La vicenda è ricca di suspense e colpi di scena, ci sono i mascheramenti tipici del personaggio in questione e anche i famosi dispositivi tecnologici di ogni tipo, quelliapplicati sulla famosa auto Jaguar E-Type e quelli disseminati un po’ ovunque per garantire sempre una seconda via di fuga. A proposito delle auto, un piacere è stato anche rivedere queste bellissime auto del passato, oltre alla Jaguar prima detta, le Lancia Flavia della Polizia di Clerville, la gloriosa Citroen DS, mi è sembrato di vedere una Maserati Sebring ‘60, e anche una bellissima fiat 850 sport rossa!

Giacomo Gianniotti, Miriam Leone

Diabolik - Chi sei? (2023): Giacomo Gianniotti, Miriam Leone

Un cenno meritano anche le ambientazioni, Bologna e Milano trasformate per l’occasione, ma voglio segnalare soprattutto l’Isola di Dino in Calabria di fronte a Praia a Mare, località balneare dove annualmente trascorro le mie vacanze estive, isola che nel film appare sperduta in mezzo al mare ma che in realtà è molto vicina alla costa, da dove la si può raggiungere facilmente con una piccola nuotata.

Per quanto riguarda gli attori questa volta la Bellucci è anche migliore della Leone che comunque è stata sempre perfetta nel suo fondamentale ruolo di Eva Kant, ma l’interprete di Altea questa volta offre una caratterizzazione davvero eccellente del suo personaggio, con un interpretazione molto “carica” nel senso che accentua sia la sua espressione della donna sofisticata e sia la tipica sua “parlata” che qui si intona perfettamente con lo stile comunque fumettistico del film, e poi la Bellucci è ancora molto molto bella!

 

Monica Bellucci

Diabolik - Chi sei? (2023): Monica Bellucci

Gianniotti migliore del film precedente, l’espressione è giusta , perfetta, sguardo magnetico e taglio di capelli questa volta più aderente al classico Diabolik , diciamo senza quei “ciuffi” inadeguati visti nel precedente capitolo, peccato che quando sta vicino alla Leone risulta più basso e anche con una corporatura un po’ “esile” per essere il Re del Terrore! Al contrario Mastandrea, per questo ruolo non mi piace proprio. Questa volta un po’ meglio dei precedenti dove l’accento romanesco e la parrucca posticcia lo rendevano veramente ridicolo, ho capito che parliamo di un fumetto ma lì diventava una parodia del famoso Ginko! E’ un attore che apprezzo molto, bravissimo, ma non lo vedo proprio adeguato al ruolo né per l’aspetto, così diverso dal geniale Ispettore, nè nell’espressione, né per la voce con quel timbro ovattato, mi sembra un Ginko versione “povero cristo”!  Ho visto meglio Pier Giorgio Bellocchio nel ruolo del sergente Palmer dallo sguardo più deciso e interpretazione più incisiva. Inoltre, simpatici i camei di Max Gazzè su moto d’epoca che impersona il diabolik mascherato e di Barbara Bouchet la ricca contessa bersaglio del famoso ladro. Simpatici e bravi gli altri.

Anche le musiche molto piacevoli e adeguate, sempre nello stile di quel periodo con il brano iniziale interpretato dal "mitico" Alan Sorrenti.

Un film quindi diverso nel panorama attuale, un ottimo noir , che offre una visione piacevole e divertente, un film sul fumetto stile italiano, in contrasto con l’altro genere legato ai Marvel, che riconduce comunque al genere poliziesco/ spionistico italiano anni 70, in chiave moderna.

 

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