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Blek giek

Regia di Enrico Caria vedi scheda film

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La recensione su Blek giek

di valerioexist
6 stelle

Ho provato, anni dopo dall’uscita del film, a ripropormi la visione di “Blek Giek”, un pulp-grottesco-demenziale all’Italiana di Enrico Caria. Una tarantinata all’acqua di rose (più acqua che rose) che all’epoca mi deluse estremamente e che ho provato a rivedere con un occhio più osservatore. Purtroppo (o per fortuna) l’idea che ho di Blek Giek è rimasta la stessa. Mi spiace innanzitutto che l’esordio al cinema di Lillo & Greg (che io venero da secoli e verso i quali provo stima grossa assai come persone e come artisti) sia stato questo film nei quali non danno neanche grande prova recitatoria, probabilmente perché il genere è agli antipodi rispetto al loro. Biagio Izzo stranamente non fa il ruolo del frocio, ma interpreta Scellone, uno spacciatore napoletano che conserva nella sua barca una nuovissima droga (il Blek Giek) con la capacità di rendere chi l’assume morto apparente. Le condizioni di salute di Scellone sono pessime e, credendo morto Gigino (Lillo nella parte del tossico perso) per un overdose di Blek Giek, porta lo sventurato dal dottor Gaeta (Greg) come suo donatore di cuore per un trapianto. Il dottor Gaeta, medico della mala, durante l’operazione uccide il professore che la stava eseguendo perché si scopava la sua ex donna Sonia (un’anestesista brasiliana ninfomane con un passato da zoccola). Seguono sparatorie improbabili tra chiunque. Alla fine Lillo ed i due tossici suoi amici rubano il Blek Giek all’ormai morto Scellone. Lo perderanno in mare dove verrà assunto dai pesci che, venendo creduti morti dalla gente che li ha acquistati, si riprenderanno nei sushi bar e nei supermercati. Ammetto d’aver tradito qualche sorriso in qualche sporadico punto del film: quando Biagio Izzo cade da una finestra, atterra su una tenda e rimalza su un camion dell’arrotino rimanendo trafitto da decine di coltelli e prima di morire dice “Meno male che ce steva ‘a tenda senno’ me facevo male veramente”… la vera risata me la sono fatta qui, e in un paio d’altri punti, ma roba puramente oggettiva che non dovrebbe far ridere fondamentalmente. È strano poi come tantissimi registi italiani siano ferratissimi sul mondo dell’eroina, mi spaventa. Colonna sonora estremamente tarantiniana, fotografia e montaggio stile Manetti Bros.
Voto: 4+

VL http://tuttattaccato.splinder.com

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