Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film
Se la mia recensione volesse vertere sul tennis ( da cui il titolo dato al film), sarebbe senz'altro negativa sotto tutti i punti di vista, vista la resa irreale, farsesca e grottesca dello sport in questione. Di chi, evidentemente,ne ha visto solo un paio di minuti in vita sua.
Quindi voglio soffermarmi sulla storia attorno. E la mia recensione è ancora più negativa: un'accozzaglia di corpi inerti e sterotipati ( e incapaci di esprimere alcun sentimento o brivido o curiosità che non sia quella che puoi provare fissando un tostapane),
un triangolo che così noioso e antierotico che non l'avevo mai considerato, un sottotesto intenzionato a promuovere il mood di questi anni,
che non sono quelli di Happy Days e di Ralph Malph, ma dell'amore libero, libero da senso, sentimenti, sensualità e significato.
E quindi? Film buono per le recensioni entusiastiche di Vanity Fair, Gq, Wired e la stampa progressista e da aventi disagio interiore in genere, quella dove tutto è uguale a tutto, tutto è uguale a tutto, perché tutto è niente e il niente, soprattutto, è tutto.
Non è recensione ideologica la mia, ma di gusto, di senso del bello, di senso dell'arte.
Vi piace il mondo rappresentato da questo film? Benissimo, godetevi questa tazza di the liofilizzato accompagnato da biscotti con farina di grilli. Con in sottofondo Annalisa ( "ho visto lei che bacia..." etc) e i termosifoni a 12 gradi.
Preferisco vivere guardando ( leggendo e ascoltando) altro.
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