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Tutto finì alle sei

Regia di Stuart Heisler vedi scheda film

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La recensione su Tutto finì alle sei

di degoffro
8 stelle

Remake del celebre "Una Pallottola per Roy" non fa rimpiangere troppo l'originale, forse perché la storia è molto bella già di suo. Riuscita commistione di due generi, il gangster movie ed il melò, è dominato dall'imponente presenza scenica di uno straordinario Jack Palance, nei panni di Roy, bandito dal cuore d'oro, fatto uscire di prigione grazie ai soliti giochi di potere e corruzione (e lui a ragione ripeterà di continuo "un poliziotto resta sempre un poliziotto"), ma solo per permettergli di partecipare ad un nuovo grossissimo colpo. Roy avrà a che fare con due improvvisati e parecchio sprovveduti compagni di avventura, praticamente alla loro prima esperienza (tra cui spicca un giovanissimo Lee Marvin) a causa dei quali la rapina non andrà come nelle previsioni. Ma soprattutto sarà alle prese con l'amore di due donne. Una, Vilma è una giovane ragazza zoppa di cui si innamorerà perdutamente senza esserne corrisposto e alla quale pagherà l'operazione che le consentirà di tornare a camminare completamente; l'altra, Maria (una grandissima e disperata Shelley Winters) evasa, ma non da una prigione, bensì da una famiglia sfortunata (padre ubriacone e madre succube) e desiderosa di costruire con lui un nuovo futuro dopo tante sofferenze e delusioni. E se l'amore con Vilma consente piacevoli e gradite divagazioni nel sentimentale (conquistano la dolcezza e la tenerezza con cui Roy si prende a cuore la guarigione di Vilma, dimostrando grande affetto ed amicizia anche verso la sua povera famiglia, mentre la ragazza si rivelerà verso di lui poco riconoscente), la relazione con Maria vira verso il melò puro ed è per questo destinata a finire in tragedia. Da non dimenticare poi il ruolo del simpaticissimo cagnolino al quale Roy si affeziona oltre ogni dire, portandesolo dietro persino per la rapina, e che, purtroppo per lui, sarà, alla fine, la causa della sua morte. Gli ultimi venti minuti, con un inseguimento velocissimo e disperato per strade di montagna prima polverose poi innevate è ad altissima tensione, ma anche il finale, sia pure inevitabile, conquista il cuore. Un buon film di genere che, anche se non raggiunge l'originale, di fronte agli squallidi remake che si sfornano oggi, ha una sua personalità forte e convincente, grazie anche a una regia asciutta e ad un'attenta analisi psicologica dei caratteri.
Voto: 7 e mezzo.

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