La recensione su Le hostess

di undying

5 stelle

Commedia erotica suddivisa in quattro momenti, realizzata nel consueto disinvolto e spensierato stile dell'autore svizzero. L'erotismo appare piuttosto spinto per l'epoca (1971), anche se pressoché nullo se appaiato allo spostamento della "comune morale" raggiunto in questi anni.

Quattro hostess della compagnia di bandiera Svizzera si alternano sui voli, facendo temporanea sosta a Zurigo, Roma, Copenaghen e Monaco. Ogni tappa rappresenta un diverso tipo di esperienza. Jenny (Margrit Siegel) fa sosta a Zurigo, dopo essere stata conquistata da un anziano seduttore che durante il volo si immaginava la graziosa hostess nuda. Purtroppo appena infilato sotto alle coperte, mentre Jenny fa una doccia, l'uomo cede alle lusinghe di Morfeo, passando ad uno stato di sonno profondo. Ingrid solidifica il rapporto con un comandante di volo, girando nuda per gli alberghi (!) e spassandosela a Roma, tra piazza di Spagna, la fontana di Trevi e i buoni ristoranti locali. A Copenaghen Evelyn (Evelyne Traeger) incrocia un pittoresco culturista narcisista. Per ultima Anne si trova a Monaco dove, all'Oktoberfest, viene conquistata da un buffo comunista capellone, brontolone, anticapitalista, allergico al lavoro e naturalmente squattrinato, che infine ospita l'hostess in una comune, condividendola con i compagni.

Commedia erotica frutto del (divertente si suppone) lavoro fatto dal regista svizzero Erwin C. Dietrich. Come di consueto si tratta di un film scollacciato, caratterizzato da dialoghi e situazioni surreali. Dirigendo i quattro episodi, Dietrich pone certa attenzione alla messa in scena, ad esempio girando in reali location. Il quarto episodio azzarda un tentativo, ovviamente surreale e grottesco, di avvicinamento a tematiche di sinistra: con la messa in atto della filosofia, un po' grigia, che vede il "collettivo" in opposizione alle norme e alla singola e più intima esperienza, foss'anche erotica.