Sentendo, senza alcun motivo evidente, approssimarsi la morte, un vecchio poeta che alloggia gratuitamente in un albergo lungo il fiume convoca i due figli con cui non ha più rapporti da tempo. Dopo essere stata tradita dall'uomo con cui viveva, una giovane donna prende una stanza nello stesso hotel. Avendo bisogno di sostegno morale, chiede a un'amica di stare con lei. In questo albergo lungo il fiume, in cui gli ospiti sembrano studiarsi a vicenda, la vita è dura per tutti, e le giornate sembrano ricominciare sempre da capo.
il prolifico Hong (10 lungometraggi negli ultimi 6 anni) sembra un po' produrre opere col "copia e incolla", con soggetti striminziti che spesso basterebbero per un corto. gli si rende il merito di saper affrontare la realtà con una certa delicatezza e profondità, ma il minimalismo della scrittura rischia di sfociare in una pedante reiterazione.
CINEMA OLTRECONFINE
L'agonia cosciente e serenamente accettata di un anziano poeta si consuma in una stanza di un hotel situato sulle sponde di un fiume che la stagione invernale ha reso candido e magico dalla neve accumulatasi tutto attorno.
I due figli dell'anziano artista si recano in loco a trovarlo, un po' scettici della sistemazione che l'uomo ha trovato, e nascondono ognuno i dettagli… leggi tutto
CINEMA OLTRECONFINE
L'agonia cosciente e serenamente accettata di un anziano poeta si consuma in una stanza di un hotel situato sulle sponde di un fiume che la stagione invernale ha reso candido e magico dalla neve accumulatasi tutto attorno.
I due figli dell'anziano artista si recano in loco a trovarlo, un po' scettici della sistemazione che l'uomo ha trovato, e nascondono ognuno i dettagli…
A volte ritornano, pare. Dopo la pubblicazione dell'originaria lista dei "20 (E PASSA) BEI FILM MISCONOSCIUTI" (ormai tipo più di 80!), m'è balenata alla mente l'idea, ammetto derivativa, di…
L'attesa s'era fatta troppo snervante, così ho allungato un po' il collo verso un wormhole quantistico dando un'occhiata all'in sala spingendomi sino al 29 febbraio 2020. Ed ecco il risultato [non sono riuscito…
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il prolifico Hong (10 lungometraggi negli ultimi 6 anni) sembra un po' produrre opere col "copia e incolla", con soggetti striminziti che spesso basterebbero per un corto. gli si rende il merito di saper affrontare la realtà con una certa delicatezza e profondità, ma il minimalismo della scrittura rischia di sfociare in una pedante reiterazione.
commento di giovenosta