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Tentazioni metropolitane

Regia di Gianna Maria Garbelli vedi scheda film

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La recensione su Tentazioni metropolitane

di cicciaG
7 stelle

Con irrefrenabile voglia di vivere Alessandra spalanca le sue ali per ricominciare a volare ma ogni sera deve tornare in carcere...

così scrisse un critico cinematografico di spessore alla premiere del film alla Mostra Int'l del Cinema di Venezia  del 07 09 1993 

"

IL GIORNO

SI RIVELA LA REGISTA GARBELLI VENEZIA, MORANDO MORANDINI 08 09 1993

L'esordiente milanese, Gianna Maria Garbelli ha fatto tutto da sola: non soltanto l'ha scritto, diretto e interpretato, ma, almeno a livello organizzativo, se l'è prodotto, procurandosi gli aiuti di cui aveva bisogno, compreso quello dell'amministrazione penitenziaria di Milano. Storia di una giovane donna che esce dal carcere di Opera dopo aver scontato quattro dei sette lunghi anni per narcotraffico, "Tentazioni Metropolitane" ha una qualità rara nel cinema italiano di oggi: la grinta. E' generoso, istintivo, determinato, aperto alla vita come il suo personaggio, sostenuto da un ritmo energico e affannoso: i controlli. Sgradevole come la materia e l'ambiente che racconta, ma aperto alla speranza: È la storia di una che ce la fa. "

 

Di seguito altri ancora, ma potete sicuramente aggiornare aggiungendo le vostre considereazioni

 

 

IL GIORNO settembre 1993

Milano, ADELAIDE MURGIA,

Da "Panorama Italiano" approda al De Amicis "Tentazioni Metropolitane" di Gianna Maria Garbelli che si impegna su tematiche attualissime quali le difficoltà del reinserimento nella società che incontrano gli ex-detenuti accolti con differenza da parenti e amici. E' il caso di Alessandra ( interpretata dalla regista) che ha scontato a Opera 7 anni per narcotraffico e ottiene la semilibertà prevista dalla legge Gozzini; intrigante il rapporto con la compagna di cella ex-brigatista. Nel cast Fiorenza Marchegiani, Rosalina Neri, Paolo D'Agostino, Dario D'Ambrosi, Annie Girardot. Il film della Garbelli è stato ben accolto al Lido. L'esordiente milanese, ha rivelato ritmo, intuito e mano sicura.

 

IL GIORNO

LA RIVELAZIONE GARBELLI C'E' BOXING GIANNA E RILANCIA MILANO VENEZIA, GUIDO GEROSA 09 09 1993 

Milano sta ridiventando la città del cinema italiano, dopo essere stata negli anni cinquanta e sessanta l'ispiratrice di Visconti "Rocco e I suoi fratelli e Antonioni "Cronaca di una amore" "La Notte"...ora sta dividendo alla moda con il lavoro dell'applaudita Gianna Maria Garbelli, un'autentica milanese dei navigli. La giovane Gianna Maria Garbelli, autrice di "Tentazioni metropolitane" esprime tutto l'ottimismo e la vitalità dello spirito milanese prima che Tangentopoli la umiliasse. Questa ragazza brillante, che ha un viso radioso, un approccio superottimistico e parla come il popolo di Porta Ticinese, ha studiato all'istituto teatrale di Lee Strasberg a New York ed È stata osservatore membro dell'Actor's Studio. Parla l'inglese meglio che nel dialetto di Porta Ludovica e ha sempre fatto teatro e tv, anche i "Promessi Sposi" di Nocita...Nel suo film, che È carcerario ma soprattutto sociale, ha fatto tutto: la protagonista, la regista, la scenografa, la sceneggiatrice, la costumista. Uscendo un mattino all'alba dalla sua casa sui Navigli ha visto una bella ragazza e le ha domandato: 'Da dove arrivi?" "Da Opera" E' una discoteca?". no, un carcere. Di qui È nata la storia di una narcotrafficante che fa quattro anni di prigione, esce grazie alla legge Gozzini e affronta la difficile Milano Bronx degli anni novanta. Garbelli ha fatto un ottimo film ma soprattutto ci crede......Ho potuto toccare con mano che il cinema italiano È pieno di risorse. La gente È generosa. A Milano mi hanno ceduto i loro appartamenti per girare, cosmo succedeva ai tempi del Neorealismo, e , ne È venuto fuori un film ricco. Ha contribuito alle musiche mio fratello Alberto, - canta il tema del film - con il Compositore Robert Mouyren ma io non sono nepotista .E' il miracolo del cinema italiano. E di miracolo a me sembra si debba parlare, anche se molti pensano che il nuovo cinema italiano non decolli. Eppure è interessante.

 

 

PRESENCES DU CINEMA

VENICE LA SELECTION ITALIENNE TOUTE LE REST, SAVOIR FARE, COURAGE D'ALLER TROP LOIN, DE COURIR LOIN DE MODES MINIMALISTES, SEX APPEAL, TOUT CELA, C'EST LE RESULTAT DE SE PROPRES DONS. Venezia, LORENZO CODELLI

J'ai vu PORTAGLI I  MIEI SALUTI, dirigè, produit, ecrit et jouè par Gianna Maria Garbelli, en ignorant tout de cet auteur protèiforme. Qui se dèchaine splendidement dans lo role d'une blond, prisonniere, qui obtient un semilibertè et chaque jour sort de la prison pour aller a travailler et retrouver quelque lambeau de sa vie interrompue des annèes avant, pour une histoire de drogue. L'histoire hypermelodramatique est des nos jours, dans un Milan devastè et polychrome: mais la tension constante d'une centaine de clous narratifs (explosion d'eros, lesbien ou hetèro, haines, amities, fuites et retrouvailles inespèrèes) evoque plutot certains feuilletons de Matarazzo annèes cinquante. Et le ritme un peu emphatic mais endiablè doit bien quelque chose a Kazan...Je suis allè ensuite consulter la biographie de l'auteur dans le dossier de press (certainment tapè a la machine par elle-meme, contient sa signature autographe, son adress, ses numeros prives del telephone et de fax) et j'ai dècouvert que Gianna Maria Garbelli avait travaillè pendant trios ans avec Lee Strasberg a l'Actor's Studio, avait jouè aussi diverses piè ces au Strasberg Theatre. Voila d'o? lui vient cette insolite, spasmodique identification avec la protagonist, son ètude approfondie d'un cas limite.

 

 

LA REPUBBLICA settembre 1993 

GIANNA MARIA GARBELLI. SARA' PRESENTATO A VENEZIA NEL "PANORAMA ITALIANO". ANNIE GIRARDOT NEL CAST ALE, EX CARCERATA IN CERCA D'AMORE STORIA DI UNA RAGAZZA IN SEMILIBERTA' ROMA, DI MARIA PIA FUSCO

STORIA DI ALESSANDRA (Ale), ragazza in semilibertà. Dopo aver scontato sette anni di carcere per narcotraffico, grazie alla legge Gozzini esce per vivere la giornata fuori, ma solo fino alle 22:00 quando scatta il rientro a San Vittore. E' la storia di "TENTAZIONI METROPOLITANE", un film che, fatto raro in Italia, È stato scritto, diretto e interpretato da una donna, Gianna Maria Garbelli, che, se non bastasse, lo ha anche prodotto con i soldi dell'articolo 28. Trentenne, nata a Varese, cresciuta a Milano, un paio d'anni all'Actor's Studio a New York, attrice in teatro e tv, la Garbelli È stata folgorata dall'idea del film 3 anni fa" Una mattina presto, al bar del Triestino sui Navigli, entra una ragazza truccatissima, tacchi a spillo, minigonna esagerata, calze e body di pizzo alla "non-ti-vedo-ma-ti-indovino. Fumava, si agitava, non riusciva a stare ferma finché un'orrenda smagliatura sulla calza l'ha distrutta. Mi ha fatto simpatia. Le ho chiesto da dove veniva, così tutta schizzata: era il suo primo giorno di semilibertà. Colpita dall'incontro, la Garbelli ha cominciato una lunga indagine alla ricerca di testimonianze di gente nella stessa situazione della ragazza. Gente che ha pagato con la legge, ma deve ancora pagare con la società. Lo sforzo di reinserimento di un ex detenuto, che si trova ad affrontare le diffidenze, le paure, i pregiudizi, le tentazioni, può essere disperato. E credo per le donne sia ancor pi? difficile che per gli uomini. C'È una frase - gliel'ha segnalata l'ex brigatista rosso Franceschini, uno dei tanti interlocutori che la Garbelli ringrazia nei titoli di coda - che appare nel film ed È molto significativa: "Mi hanno condannato, mi hanno incarcerato, mi hanno come si dice risocializzato. Tutto È così perfetto. Ma c'È qualcuno fuori che per me sia pronto?" Il cinema racconta spesso le vittime, io ho cercato che cosa c'È dentro qualcuno che sta dalla parte sbagliata. Alessandra ha sbagliato senza neanche la giustificazione della miseria Lei e il fratello Roberto (Dario D'Ambrosi vengono da una pura famiglia meneghina, ceto medio borghesia. Milanesi di una Milano malata di yuppismo, cedono all'illusione dei soldi facili. Ale non si droga, ma trova l'occasione giusta con il narcotraffico ed entra in contatto con la vecchia mala milanese, niente da invidiare a quella napoletana. Il fratello È suo complice, ma prende male l'esperienza e quando Ale esce il rapporto È pessimo, dice la Garbelli. Il primo giorno si semilibertà per Ale é il più felice della vita. Ricca di entusiasmo e di energia, È pronta a ricominciare, ma la felicità dura poco: ostacoli in famiglia, malgrado la solidarietà‡ della madre (È Annie Girardot), dignitosa e forte, ma incapace di aiutare i figli; ostacoli per il lavoro; ostacoli nell'amore, perché incontra un caro giovanotto farmacista (Maurizio Donadoni) ma non si sente neppure di raccontargli la verità e si infila in montagne di bugie; ostacoli con il passato, perché l'ex compagna di cella Marina (Fiorenza Marcheggiani) È diventata una nemica ansiosa di vendetta. Marina e Ale hanno vissuto un momento d'amore in carcere, dove l'amore omosessuale È un fatto normale, nella solitudine ci si può innamorare anche di un gatto. Per Ale È un momento per Marina È qualcosa di più profondo e non le perdona l'abbandono. Del resto sono due caratteri e due storie diverse. Marina È un exbrigatista, non sa cosa vuole dalla vita, mentre Ale, delinquente comune, lo sa benissimo. Vuole l'amore e la normalità di una famiglia Racconta l'autrice e sottolinea che "TENTAZIONI METROPOLITANE" non È un film politico. E' duro perché c'é la crudeltà del carcere, dalla drogata che muore perché si inietta droga con una Bic, ai nudi mortificanti e dolorosi delle perquisizioni. Però È anche una storia solare e piena di emozioni. So che è criticabile "l'en ralenti', ma l'ho usato quando Ale esce dal carcere di Opera, perché mi piace dilatare i momenti della felicità. E con la vitalità di Ale voglio lasciare un messaggio positivo e di speranza. Grazie a mio fratello Alberto musicista e chansonier a Parigi, ho avuto la collaborazione di Robert Mouyren, autore di quella musica antillese che si chiama Zouk. La vitalità di Ale È la stessa della Garbelli. tenace, diretta e simpatica

 

 

TALENTO DELLA GARBELLI VERSO UNA NARRAZIONE A COLPI DI EMOZIONI Venezia, PAOLO D'AGOSTINI

Riuscito e portatore di una certa personalità, di una forza che l'autrice e protagonista forse non sa ancora gestire, il primo film pensato, scritto e diretto e interpretato da Gianna Maria Garbelli. Dove Alessandra chiede e ottiene la semilibertà con diritto di lavorare fuori dal carcere dove È rinchiusa per traffico di droga. Il 'prima' È un'intelligente scelta di sceneggiatura prima che di regia, dato per scontato mentre il film comincia in modo diretto e con precisione di annotazioni psicologiche ed ambientali - a partire dal tentativo di riscatto del personaggio. La vocazione, forse anche il talento di Garbelli verso una narrazione a colpi di emozioni decise, verso un melodramma dal taglio incalzante e senza mezze misure , molte situazioni e molti personaggi, quasi tutti quelli che incontra sul suo percorso: la famiglia (Annie Girardot) È la madre coraggio, la compagna di cella brigatista che s'innamora di Lei (Fiorenza Marcheggiani) e pi? di tutti il farmacista (Maurizio Donadoni) che rappresenterebbe la nuova pagina bianca ma puntualmente la delude: quando lei passa dalle bugie alla verità. Non male il modo finale di risolvere il finale il pentimento del conformista che - forse si forse no- proverà ad essere il principe azzurro di questa Cenerentola Padana.

 

 

 

 

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