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Ad Astra

Regia di James Gray vedi scheda film

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La recensione su Ad Astra

di ange88
7 stelle

L'astronauta Roy McBride(Brad Pitt) ha il compito di ricercare per la galassia il padre(Tom Lee Jones).Scomparso sedici anni prima in una missione tesa a trovare la vita aliena, l'uomo rappresenta una grande minaccia per tutta l'umanità.

 

locandina

Ad Astra (2019): locandina

 

 

Si può dire molto su James Gray ma sicuramente non si può dire che sia un autore che non si mette abbastanza in gioco sui generi. Inizia la carriera con crime story (Little OdessaThe Yards, I Padroni della notte) per passare poi ai Melò(Two lovers, C'era una volta a New York), ad un drama-biografico di avventura con Civiltà Perduta fino ad arrivare con questo film alla fantascienza.

 

All’interno del genere però c’è sempre stata un’attenzione all’evoluzione del personaggio, alla sua presa di coscienza. Un elemento che sia quando è stato portato in primo piano (come in Two lovers per esempio) che lasciato più al margine è sempre rimasto coerente nella scrittura.

 

Ad Astra è la summa di questo concetto, il viaggio nello spazio diventa una metafora di un viaggio introspettivo del protagonista che lo porterà ad una presa di coscienza di sé e della sua vita, ad interrogarsi sulla sua solitudine, sulle sue scelte e dove il destino lo porterà.

 

Brad Pitt

Ad Astra (2019): Brad Pitt

 

In una narrazione lineare l’approfondimento piscologico avviene soprattutto attraverso la voce fuori campo del protagonista che esplica i suoi pensieri e i suoi stati d’animo.
Questo stilema fin troppo classico(per analogia di genere mi balza subito in mente Dune di Lynch) è coerente nella sceneggiatura e nella messa in scena ma Gray ne abusa un po’ appesantendo la caratterizzazione del protagonista e la sua evoluzione.

 

Un protagonista interpretato da un Pitt che lavora un po’ per sottrazione in analogia al suo personaggio. Un Pitt credibile e sobrio in un prova piuttosto intensa.

 

Brad Pitt

Ad Astra (2019): Brad Pitt

 

La regia di Gray è sì classica ma molto quadrata, aiutato da un discreto montaggio lavora bene su tutte le scelte dei piani, da Campi Lunghissimi che esprimono il senso di vuoto dello spazio, ai più intimi Piani Medi e Primi Piani che evidenziano l’introspezione del protagonista.

La messa in scena è impreziosita dall’ottima fotografia di Hoyte van Hoytema che già in Interstellar aveva dimostrato di saper “fotografare” lo spazio, anche qui non è da meno: da un buon dinamismo della luce e dei chiaro/scuri si passa ad un uso di colori predominanti in alcune scene, con tonalità fredde di giallo, rosso, viola e blu che vanno a caratterizzare le scenografie di Kevin Thompson.

 

Le musiche di Max Richter sono ottime a livello compositivo sia sul piano melodico che di originalità e calzano perfettamente nelle scene.

 

James Gray

Ad Astra (2019): James Gray

 

 

Il film gode di una eccellente messa in scena e di buon ritmo, nonostante qualche scena “riempitiva” di troppo. Risulta un pò appesantito in alcune scelte di scrittura ma soprattuto soffre di una poca efficace risoluzione del viaggio, sia esplorativo che introspettivo, e questo inficia sul risultato finale di una buon opera godibile ma non di grande impatto.

Voto:7

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