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Someone's Gaze

Regia di Makoto Shinkai vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Someone's Gaze

di AndreaVenuti
7 stelle

Someone's Gaze è un cortometraggio d'animazione giapponese del 2013, scritto e diretto da Makoto Shinkai. L'opera è il risultato di una collaborazione tra CoMix Wave Film, Nest, Tyo M1 Production e The Answer Studio.

 

Sinossi: In un futuro non troppo lontano la giovane Aya Okamura ormai vive da sola da due anni in un angusto ma moderno appartamento lontano dalla casa dei suoi genitori, causa lavoro.

Il rapporto tra lei e suo padre Koji è deteriorato e si parlano a malapena tuttavia un lutto famigliare li riavvicina, recuperando un legame che sembrava perduto.

 

Con Someone's Gaze Makoto Shinkai continua il suo personale percorso autoriale provando ad inserire alcune novità al suo repertorio, sia sul piano dello stile, sia per quanto riguarda i contenuti tuttavia la breve durata dell'opera (7 minuti) e la natura stessa del progetto (tante società produttve coinvolte) influiscono sull'esito finale, con un risultato meno poetico ed incisivo del solito se consideriamo che si tratta di un lavoro di Shinkai, uno dei massimi maestri della nuova animazione giapponese.

 

Fatta questa breve premessa l'opera è pur sempre interessante ed apprezabile, e tra gli elementi originali proposti da Shinkai notiamo una sperimentazione sull'immagine; oltre al solito iper-realismo, qui solamente accenato in alcuni frame, l'autore opta sia per un continuo cambio di formato, alternato ad alcune inquadrature che presentano una sfocatura sui contorni, mettendo a fuoco solamente la parte centrale dell'immagine. Questo lavoro del regista riguarda i ricordi della giovane Aya, quindi il tutto assume una valenza simbolica con un passato che sembra quasi scomparire dalla mente della protagonista.

Detto questo Shinkai non rinuncia ad alcuni suoi marchi di fabbrica, dalle sequenze in treno, fino ad arrivare all'immancabile voice-over introspettiva, quest'ultimo aspetto tuttavia risulta leggermente pedante in quanto onnipresente per quasi tutti i 7 minuti del corto.

 

L'autore nipponico inoltre si focalizza nuovamente su di un tema per lui fondamentale, il tempo: i ricordi della ragazza come già accennato diventano sempre più labili con il tempo che scorre inesorabile, tempo che influenza inevitabilmente le noste vite con un futuro indecifrabile e poco rassicurante.

Concludendo il discorso tematiche, in Someone's Gaze Shinkai ci propone per la prima volta un rapporto padre-figlia [certo la figura paterna era già stata inserita nel suo Viaggio verso Agartha del 2011, ma in quel caso il padre della protagonista era morto con la giovane rimasta orfana da piccola] dove all'incomunicabilità iniziale sopraggiunge un recupero del legame che sembrava andato perduto.

 

Al netto dei pro e contro, il corto presenta elementi pregevoli e di richiamo tuttavia quando si legge il nome di Shinkai ci si aspetta sempre il capolavoro.

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