Il film Deux pianos racconta il ritorno in Francia di Mathias Vogler dopo un lungo esilio. Elena, sua mentore di gioventù, lo invita a esibirsi con lei in una serie di concerti all’Auditorium di Lione. Ma al suo arrivo, Mathias si imbatte in un bambino che gli somiglia in modo impressionante. Questo incontro lo spinge verso una ricerca interiore che lo riporta da Claude, la donna che ha amato in passato.
Con questo punto di partenza, il film diretto da Arnaud Desplechin si articola attorno a un intreccio tra memoria, legami familiari e rapporti irrisolti. Due piani narrativi si sviluppano parallelamente: uno riguarda la carriera e la musica, l’altro l’identità, la paternità e l’impossibilità di lasciarsi il passato alle spalle. Il titolo suggerisce più di una lettura, tra dinamiche a due voci e relazioni intrecciate, sullo sfondo della città di Lione.
In anteprima alla Festa del Cinema di Roma, arriverà prossimamente nei cinema italiani grazie a Maestro Distribution.

Ritorno e rivelazione
Il film Deux pianos segue il percorso di Mathias, pianista di ritorno in patria dopo un periodo di lontananza. L’invito a esibirsi con Elena rappresenta una possibilità di riavvicinamento alla musica e a una dimensione più intima del suo mestiere. Tuttavia, la visione di un bambino che gli somiglia profondamente mette in moto una serie di ricordi e interrogativi che lo portano a riaprire il capitolo mai chiuso con Claude.
Claude, rimasta vedova, vive con il figlio Simon. Il legame tra Simon e Mathias diventa presto il fulcro di una tensione crescente, in cui emergono domande sulla paternità, sul passato condiviso e sulle scelte compiute. Il film si sviluppa tra scene quotidiane e momenti di apparente sospensione, attraversati da una costante interazione tra realtà e suggestione.
Mathias: la passività come scelta
Mathias (François Civil) nel film Deux pianos è presentato come un musicista che ha interrotto la propria carriera per dedicarsi all’insegnamento, prima di accettare di tornare sul palco. L’incontro con il bambino e il riavvicinamento a Claude lo pongono di fronte a questioni irrisolte. Il personaggio appare in bilico tra azione e attesa, e si confronta con la possibilità di assumere un ruolo che non ha mai voluto o riconosciuto apertamente. In lui convivono la disciplina musicale e una tensione emotiva mai del tutto elaborata.
Claude: tra istinto e responsabilità
Claude (Nadia Tereszkiewicz) è un personaggio attraversato da un doppio registro: da un lato la razionalità acquisita, dall’altro il ricordo di una giovinezza marcata da scelte non convenzionali. Il suo passato con Mathias, la decisione di diventare madre in giovane età e la successiva vita accanto a Pierre compongono un’identità stratificata. La morte del marito e il ritorno di Mathias riattivano un confronto con parti di sé che sembravano superate. La figura materna si sovrappone a quella dell’amante passata, in un equilibrio sempre in movimento.

Elena e Max: presenze guida
Elena (Charlotte Rampling), figura centrale nella formazione musicale di Mathias, è anche un riferimento emotivo. Il loro rapporto si muove tra affetto, autorità e fragilità. La pianista si trova a sua volta in un momento di passaggio, dove la perdita e la paura entrano in contrasto con l’immagine di sé che ha costruito.
Max (Hippolyte Girardot), agente e amico, entra nella narrazione con un tono diverso. È un personaggio che si prende cura di Mathias in modi non convenzionali, offrendo un sostegno che ha tratti sia materni sia pratici. Attorno a lui, la linea tra professionalità e affetto risulta sottile e significativa.
Simon: presenza e domanda
La figura del bambino, Simon (Valentin Picard), rappresenta un nodo drammatico centrale. La somiglianza con Mathias suggerisce un legame di sangue, ma la questione resta aperta: chi è padre, e in base a cosa? Il film Deux pianos presenta Simon come catalizzatore silenzioso di conflitti e chiarimenti, lasciando che siano gli adulti a confrontarsi con le implicazioni di una paternità possibile ma non riconosciuta.

Musica: linguaggio parallelo
All’interno della narrazione, la musica ha una funzione narrativa precisa. Non solo accompagna le scene, ma diventa veicolo di emozione, memoria e relazione. I brani scelti, tra cui Ich ruf zu dir di Bach, assumono un significato che si lega ai personaggi e alle loro traiettorie personali. La performance pianistica appare come momento di espressione e, in certi passaggi, come gesto rivolto a qualcuno: un amore passato, un figlio mai cresciuto, o una parte dimenticata di sé.
Lione come struttura simbolica
La scelta di ambientare il film Deux pianos a Lione, e non in una metropoli più anonima, influisce sulla dimensione narrativa. La città, con i suoi passaggi sotterranei e le sue architetture composite, si presta a una lettura come spazio chiuso, non del tutto moderno, né del tutto arcaico. Lione diventa un contesto in cui i personaggi non possono nascondersi: ogni gesto ha conseguenze visibili, ogni incontro avviene in un sistema di relazioni preesistenti. Questo crea una tensione tra l’intimità desiderata e l’impossibilità di sfuggire allo sguardo altrui.
Due voci in cerca di sintonia
Il film Deux pianos, attraverso la struttura narrativa e musicale che lo sostiene, esplora relazioni che si muovono su binari paralleli. Mathias e Claude, come due strumenti diversi, cercano una sintonia che non dipende solo dal passato comune, ma anche dalla volontà di riscrivere il presente. Deux pianos propone un intreccio dove ogni legame è doppio: razionale e emotivo, esplicito e sottinteso, pubblico e privato. La narrazione resta aperta, come una partitura che può essere eseguita in più modi, a seconda dell’ascolto.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Deux pianos può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
Deux Pianos
Sentimentale - Francia 2025 - durata 115’
Titolo originale: Deux Pianos
Regia: Arnaud Desplechin
Con Charlotte Rampling, François Civil, Nadia Tereszkiewicz, Hippolyte Girardot
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