Con il film Duse, Pietro Marcello costruisce un racconto che si discosta dalla forma biografica convenzionale e si concentra su un segmento preciso della vita di Eleonora Duse: il ritorno sulle scene tra il 1917 e il 1923, dopo un lungo silenzio. Il lungometraggio prende avvio da un momento di crisi personale e collettiva. L’Italia è attraversata dalla devastazione della Grande Guerra e si avvia verso l’ascesa del fascismo. La protagonista, in questo contesto, sceglie il teatro come unica via possibile.


L’intento non è ricostruire in modo documentario chi fosse la Duse, ma proporne una visione interiore e dinamica. Il film la ritrae come figura in perenne movimento, sempre in viaggio, immersa in un tempo che cambia, mentre cerca di conservare una direzione propria.


Dal 18 settembre al cinema con Piper Film.

Il cuore della storia

La trama del film Duse si concentra sulla decisione della Duse di tornare a calcare il palcoscenico dopo anni di assenza. La scelta non è motivata solo da ragioni artistiche, ma da esigenze pratiche e interiori. Le difficoltà economiche e personali spingono l’attrice a rimettere in piedi la propria compagnia e affrontare un nuovo ciclo di tournée. Il ritorno al teatro diventa anche un modo per riaffermare la propria identità in un’epoca in cui l’autonomia femminile viene costantemente messa in discussione.


Attraverso la narrazione di questo periodo, il film intreccia la vicenda individuale con i grandi eventi storici. La guerra, il mutamento sociale, la trasformazione dei linguaggi artistici e il clima politico emergono come elementi di sfondo che influenzano direttamente la traiettoria della protagonista.

La maschera e il volto

Valeria Bruni Tedeschi interpreta Eleonora Duse. Attorno a lei nel film Duse ruotano una serie di personaggi che ne amplificano la complessità.


Desirée (Fanni Wrochná) incarna una generazione più giovane, legata alla compagnia teatrale e ai suoi rinnovati tentativi.


Enrichetta Marchetti (Noémie Merlant) accompagna la protagonista in un viaggio condiviso, fatto di relazioni ambigue e tensioni umane.


Gabriele D’Annunzio (Fausto Russo Alesi) entra nella narrazione come presenza centrale e controversa. La sua relazione con Duse si estende oltre il privato, toccando il terreno dell’arte e della politica.


La Duse appare sempre al centro di relazioni complesse, mai ridotte a semplici ruoli funzionali. I legami che intrattiene parlano della difficoltà di conciliare la dimensione pubblica con quella intima, il lavoro con l’affettività, l’arte con la malattia e l’invecchiamento.

Valeria Bruni Tedeschi, Noémie Merlant
Duse (2025) Valeria Bruni Tedeschi, Noémie Merlant

Il prezzo della libertà

Uno dei nuclei tematici principali del film Duse è la tensione tra indipendenza personale e costo individuale. Il film esplora le conseguenze della scelta di vivere secondo un’idea di coerenza artistica, anche quando questa entra in conflitto con le esigenze della realtà.


Duse è rappresentata mentre affronta una serie di perdite: affetti, salute, stabilità economica. Tuttavia, la sua attività teatrale continua a occupare il centro della scena. Questo aspetto si lega anche a una riflessione implicita sul ruolo dell’artista nei momenti di crisi collettiva.


Un altro asse tematico è il rapporto tra arte e potere. L’interazione con figure istituzionali, il confronto con eventi bellici, l’incontro con ideologie emergenti mettono in evidenza le frizioni tra il linguaggio del teatro e le retoriche pubbliche. Viene suggerita un’idea di arte come luogo di resistenza, non tanto in chiave politica, quanto come spazio irriducibile alla funzione o all’efficienza.

L’invisibile in scena

La regia adotta un impianto visivo che alterna elementi realistici a scelte simboliche. I costumi, curati per il film da Ursula Patzak, si ispirano direttamente ai capi originali di Duse, mescolando fedeltà storica e interpretazione visiva. L’abbigliamento segue l’evoluzione narrativa: dai toni scuri e austeri dell’inizio ai colori più marcati che riappaiono con il ritorno sulle scene.


La scenografia, progettata da Gaspare De Pascali, introduce elementi pittorici e stratificazioni estetiche ispirate a diverse correnti artistiche, dal realismo all’impressionismo. Gli ambienti sono costruiti o adattati con attenzione, e alcune sequenze utilizzano miniature e set extension per creare passaggi visivi tra realtà e rappresentazione.


Il film Duse, pur ambientato in un’epoca precisa, adotta un linguaggio che mira a restituire suggestioni più che a ricostruire fedelmente il passato. La luce, la palette cromatica e le inquadrature cercano di trasmettere atmosfere e stati interiori, piuttosto che documentare fatti o ambientazioni.

Valeria Bruni Tedeschi
Duse (2025) Valeria Bruni Tedeschi

Il lascito della Divina

Il film Duse si concentra sugli ultimi anni di vita di Eleonora Duse per ragionare, attraverso di lei, su una serie di interrogativi più ampi: cosa significa essere artisti in un’epoca di trasformazione? Qual è il confine tra la scena e la vita? Cosa resta quando la carriera volge al termine, ma il bisogno di esprimersi è ancora intatto?


L’opera non propone una celebrazione né una condanna, ma lascia emergere una figura che continua a interrogare chi la osserva. Non si limita a raccontare una storia, ma apre uno spazio di riflessione attorno a temi come il tempo, la memoria, l’identità artistica, la fragilità e la perseveranza.


Il viaggio di Duse non si chiude con un punto fermo. Continua come una traiettoria interrotta, un movimento che si proietta oltre il proprio tempo.

La scena continua

Duse mette in primo piano il confronto tra l’individuo e il tempo storico, tra la creazione e il declino, tra l’arte e le condizioni materiali che la circondano. La protagonista attraversa gli ultimi anni della sua esistenza portando con sé le tracce di un’intera epoca, ma senza mai rinunciare alla propria direzione.


Il film si presenta come un’indagine, più che una narrazione chiusa, e si inserisce in un discorso più ampio sul ruolo dell’artista di fronte alla storia. Il sipario si abbassa, ma la scena, suggerisce il film, non finisce mai del tutto.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Duse può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Duse

Duse

Biografico - Italia 2025 - durata 122’

Regia: Pietro Marcello

Con Valeria Bruni Tedeschi, Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi, Gaja Masciale, Marcello Mazzarella

Al cinema: Uscita in Italia il 18/09/2025