Una cella stretta nell’Argentina del 1983, due uomini, una guerra invisibile fuori e una più profonda dentro: con il film Kiss of the Spider Woman, Bill Condon firma una rilettura personale e potente del romanzo di Manuel Puig, intrecciando la brutalità della repressione politica con la forza salvifica della fantasia cinematografica. L’adattamento, tratto tanto dal libro quanto dal musical di Kander, Ebb e McNally, mette in scena una tensione narrativa che si nutre di contrasti: tra realtà e finzione, ideologia e desiderio, isolamento e intimità. Prossimamente al cinema.

Due prigionieri e un film immaginario
In un carcere sudamericano durante la dittatura militare argentina, Valentín, militante rivoluzionario, divide la cella con Molina, omosessuale effeminato condannato per atti di indecenza. In un contesto fatto di soprusi e disumanizzazione, i due iniziano a condividere molto più che lo spazio fisico: Molina, appassionato di vecchi musical hollywoodiani, racconta a Valentín la trama di un film immaginario, Kiss of the Spider Woman, in cui Ingrid Luna (Jennifer Lopez), diva d’altri tempi, interpreta una donna braccata da una creatura mitica che uccide con un bacio.
La finzione prende forma sullo schermo con numeri musicali che esplodono in colori, coreografie, e glamour rétro, interrompendo il grigiore claustrofobico della prigione. Gli intermezzi diventano un terreno condiviso, un rifugio in cui i due uomini iniziano a conoscersi. Nel gioco di specchi tra il racconto fantastico e la realtà, nasce una connessione autentica, che li spinge a rivedere se stessi e ciò che li separa.
Oltre gli stereotipi
Molina (Tonatiuh), artista di vetrine e cultore di divismo cinematografico, è un uomo che ha sempre vissuto ai margini. Si protegge con la fantasia, l’ironia e l’amore per il melodramma. La sua omosessualità non è ridotta a caratteristica decorativa, ma diventa un linguaggio, un filtro emotivo che gli permette di resistere.
Valentín (Diego Luna), duro e determinato, rappresenta il rigore ideologico, la lotta politica e la disciplina emotiva. Ma il contatto con Molina incrina la corazza. Il confronto tra i due (prima conflittuale, poi profondamente umano) rivela le fragilità di entrambi. Le differenze tra loro (di classe, di genere, di visione del mondo) vengono lentamente sgretolate da un bisogno comune: essere visti per ciò che sono, senza etichette.
Il film Kiss of the Spider Woman non indulge in sentimentalismi: segue l’evoluzione del loro rapporto con sguardo misurato, ma penetrante. L’amicizia si trasforma in qualcosa di più complesso: affetto, alleanza, desiderio. Un legame che sfida le categorie tradizionali e parla, in definitiva, di libertà interiore.

Identità, resistenza, immaginazione
Kiss of the Spider Woman è un film sul potere delle storie, sulla funzione dell’immaginazione come atto politico. In un contesto repressivo, raccontare un musical diventa più di una fuga: è un modo per riscrivere la realtà. La narrazione di Molina non è solo evasione, ma resistenza, strategia di sopravvivenza.
Condon mette in parallelo due mondi: il carcere e il musical. Le scene hollywoodiane, ispirate ai grandi classici degli anni ’30-’50, si fanno sempre più intrecciate con la vicenda dei protagonisti. Alla fine, realtà e finzione si fondono: la Spider Woman smette di essere una diva immaginaria e diventa la personificazione del destino, della seduzione, della morte… ma anche della scelta.
Altro tema centrale è quello dell’identità fluida. Condon riprende lo spirito originale del romanzo, rifiutando semplificazioni. Il film rifiuta il binarismo e abbraccia la complessità del desiderio umano, sfidando la normalizzazione forzata di genere e orientamento sessuale. L’intimità tra Molina e Valentín non è codificata, è un territorio aperto, vulnerabile, autentico.
Un adattamento che reinventa
Condon orchestra due film in uno: da un lato il realismo asciutto del carcere (girato a Montevideo), dall’altro la sontuosità dei numeri musicali (realizzati in studio a New Jersey). La direzione fotografica di Tobias Schliessler adotta due codici visivi opposti ma complementari: i toni smorzati e soffocanti della prigione e le esplosioni cromatiche del musical.
Jennifer Lopez, nel ruolo multiplo di Ingrid Luna, Aurora e Spider Woman, incarna con maestria il magnetismo delle dive classiche. Le sequenze musicali girate in long takes, come voluto da Fred Astaire in epoca d’oro, sono omaggi a un’idea di cinema che privilegia il gesto, l’emozione, la fisicità. La colonna sonora (in parte tratta dal musical originale, in parte da brani inediti) sottolinea il crescendo emotivo e funge da ponte tra i due mondi narrativi.
Rispetto alla versione del 1985 o al musical teatrale, il film Kiss of the Spider Woman sceglie di tornare alle radici letterarie pur reinventando. Condon rifiuta il didascalismo e punta su una costruzione più sottile: la Spider Woman come metafora in costante trasformazione; la storia d’amore come percorso e non destino; la fantasia come mezzo di conoscenza, non distrazione.
Il film non cerca di risolvere il rapporto tra i due protagonisti. Ne coglie la complessità, la contraddizione, l’evoluzione. E lo fa con la consapevolezza che ogni gesto umano, anche il più intimo, può essere politico.
Kiss of the Spider Woman non è solo un film sulla resistenza durante una dittatura. È una riflessione sul potere dell’immaginazione, sull’identità come costruzione, sul desiderio come forza liberatoria. In un’epoca di semplificazioni, offre una visione lucida e stratificata del legame tra due uomini che, a modo loro, si salvano l’un l’altro.
E nel buio della cella, tra la voce di Molina e le canzoni di Ingrid Luna, la libertà per un attimo diventa possibile.
Filmografia
Kiss of the Spider Woman
Musicale - USA 2025 - durata 120’
Titolo originale: Kiss of the Spider Woman
Regia: Bill Condon
Con Jennifer Lopez, Diego Luna, Lynn Favin, Will Fitz, Tonatiuh, Bruno Bichir
Il bacio della donna ragno
Drammatico - USA, Brasile 1985 - durata 119’
Titolo originale: Kiss of the Spider Woman
Regia: Hector Babenco
Con William Hurt, Raul Julia, Sonia Braga, José Lewgoy, Milton Gonçalves, Míriam Pires
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