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Settimana della Critica 2019: I film
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Il Festival di Venezia è alle porte. Giovedì sapremo quali titoli si contenderanno il Leone d'Oro (al momento, si sa solo che ad aprire le danze sarà The Truth, prima opera lontano dal Giappone di Koreeda) ma oggi a svelare le carte è la Settimana della Critica, sezione collaterale adibita alla scoperta di nuovi autori.

 

7 i titoli in concorso e 2 le proiezioni speciali.

 

CONCORSO

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All This Victory (2019): scena

Una lunghissima notte di terrore. Un thriller politico e visionario incentrato su un momento chiave della storia recente del Libano. Vivere sotto lo stesso tetto con un nemico potente e armato fino ai denti. La paura come unica moneta della guerra. Un film notturno nel quale il conflitto è sempre fuori campo. Un gioco al massacro teso fra interni opprimenti e un mondo esterno irraggiungibile.

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Parthenon (2019): scena

Un film che si svolge fra l’Africa (il Sudan), l’Europa (la Grecia), la Turchia e l’Ucraina. Tre destini che s’intrecciano e si sovrappongono. E intorno le rovine del vecchio mondo mentre il nuovo mondo rifiuta di manifestarsi. Un film che non assomiglia a nulla nel panorama cinematografico. Uno stordente vortice visivo retto da una mobilità visiva assoluta. La rivelazione del talento di Mantas Kvedaravicius.

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Juan Carlos Maldonado, Alfredo Castro

The Prince (2019): Juan Carlos Maldonado, Alfredo Castro

Un fiammeggiante melodramma carcerario. Sontuoso e barocco. Sullo sfondo del Cile che vive l’entusiasmante affermazione di Salvador Allende, un giovane diventa l’oggetto del desiderio di una società maschile tesa fra sopraffazione e seduzione. Un film fuori dal tempo, interpretato da uno straordinario Alfredo Castro, nel quale s’intrecciano i fantasmi di Jean Genet, Derek Jarman e Werner Schroeter.

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Lisa Carlehed, Victoria Carmen Sonne

Psychosia (2019): Lisa Carlehed, Victoria Carmen Sonne

Ispirato alla vera storia medica della regista, il film è sospeso fra atmosfere argentiane e virtuosismi visivi in stile Lars Von Trier. Un autentico elogio della follia. E del cinema. Un'inebriante esplosione di forme fuori da tutti gli schemi. Un thriller sorprendente, sensuale, interpretato da Tryne Dyrholm e da Victoria Carmen Sonne.

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Billie Piper

Rare Beasts (2019): Billie Piper

Mandy vorrebbe fare carriera e sogna un grande amore. Ma non è facile districarsi fra pretendenti cialtroni, capi incompetenti e una famiglia disastrata. La perfetta anti rom-com, con uno schizzo acido di follia supplementare. Interpretato e diretto da Billie Piper (Penny Dreadful, Doctor Who e Diario di una squillo perbene), il film si avvale anche delle straordinarie performance di David Thewlis, Leo Bill e Lily James.

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Scales (2019): scena

Una fiaba feroce e incantata diretta da una giovanissima regista saudita, dotata di un talento spettacolare. Un film cesellato in un bianco e nero scultoreo. Un romanzo di formazione lirico e visivamente abbagliante. Sensuale come il canto delle sirene. Misterioso e urgente. Una autentica sorpresa.

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Pasquale Donatone

Tony Driver (2019): Pasquale Donatone

L’epopea al contrario di un antitaliano che potrebbe essere una sceneggiatura dimenticata in un cassetto da Age e Scarpelli, un film mai fatto da Dino Risi o Ettore Scola. Una commedia all’italiana decostruita, amara e impossibile, un film assolutamente fuori norma, impossibile da classificare. Un film sull’assurda inutilità delle frontiere.

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EVENTO SPECIALE - FILM DI APERTURA

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Bombay Rose (2019): scena

Un film fatto a mano. Un melodramma disegnato immagine per immagine e ispirato all’iconografia delle molteplici tradizioni indiane. Una storia d’amore fragile e piena di speranze, sullo sfondo degli stereotipi maschilisti di Bollywood. Bombay Rose è un’autentica rivelazione destinata a riscrivere le regole del cinema d’animazione contemporaneo.

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EVENTO SPECIALE - FILM DI CHIUSURA

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Sanctorum (2019): scena

Joshua Gil mette in scena l’apocalisse come riscatto degli ultimi e vendetta del Creato saccheggiato e offeso. Il mondo sotto sopra. Il riscatto della Terra e degli Ultimi. Il canto dell’Apocalisse nel giardino dell’Eden. Come una versione metafisica di Narcos, fra Angeli della morte e vendette divine. Un film visionario che mette sulle mappe un nome da affiancare a quello di Reygadas e Cuáron.

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