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Diretto da Kornél Mundruczó (già vincitore del premio Un Certain Regard al Festival di Cannes 2014 per White God) e con la sceneggiatura di Kata Wéber, il film vede Martin Scorsese nei panni di produttore esecutivo. A dare origine alla storia la stessa esperienza vissuta dal regista con la moglie. “Pieces of a Woman è un'aria profondamente personale e dolorosamente familiare, tratteggiata in ricercati toni di grigio, la storia trascendente di una donna che impara a convivere con la sua perdita. È possibile sopravvivere dopo che si è persa la persona che più si amava? A cosa ci si aggrappa quando sembra che non ci siano più appigli?”, ha sottolineato nelle note di regia.

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Il documentario raccoglie i pensieri dell'autrice in una guida incredibilmente divertente che ogni newyorchese avrebbe voluto avere a disposizione. Attraverso una classica prospettiva urbana esplora argomenti che vanno da turisti, denaro e arte all'atto apparentemente semplice di attraversare Times Square a piedi (esiste il modo giusto di farlo). Il passato di Lebowitz viene a poco a poco a galla: una vita segnata da una perenne curiosità e da un'inebriante indipendenza. Diretta dall'amico di lunga data Martin Scorsese e cosparsa di commenti spiritosi dello stesso regista su una città che conosce molto bene, la miniserie offre una doppia dose di spirito newyorchese che suscita gioia, furia e riconoscenza tra tutti quelli che amano questo luogo tanto quanto loro due.

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I fratelli Taylan sono attivi nel mondo dello spettacolo turco dal lontano 1999 ed erano lontano dal cinema da ben 12 anni, periodo in cui si sono dedicati a diverse serie televisive molto popolari nel loro paese. Ritornano ora con una commedia esistenziale che offre qualche spunto di riflessione su chi per sopravvivere diviene un bugiardo patologico.

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Vita, felicità e morte sono gli elementi tipici dei cosiddetti cancer movie. Nonostante la malattia sia sempre presente, si può anche sorridere e sperare, come accade alla diciannovenne Marta, la cui sfida principale diventa quella di far innamorare da bruttina il ragazzo più bello in circolazione. "L'idea di giocare con il pubblico facendolo ridere sapendo già che nel terzo atto invece quelle risate lasceranno il posto alle lacrime è particolarmente soddisfacente. Chi vedrà Sul più bello proverà quindi una gamma di emozioni garantendosi un intrattenimento a tutto tondo”, garantiscono gli sceneggiatori. Firma il tutto Alice Filippi, al suo esordio come regista ma con una carriera da aiuto regista che parte nel 2005 e l’ha vista a fianco di nomi come Carlo Verdone, Ron Howard, Sam Mendes e Clint Eastwood.

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Il mediometraggio nasce dalla penna dello sceneggiatore Rico Torino, con la volontà di voler omaggiare la Polizia di Stato, che non sempre viene messa in prima linea. Il film è diretto dall’ esordiente Riccardo Avitabile, nasce come progetto è a sfondo sociale e dà spazio a ragazzi presi dalla strada (è privo della presenza di attori professionisti). Girato tra le strade di Napoli, mostra un quartiere situato nel cuore di San Giovanni a Teduccio, periferia della città, e denominato Bronx per le sue caratteristiche sociali che hanno da sempre afflitto la popolazione residente.

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Il regista Riccardo Sesani ha una lunga storia cinematografica alle spalle, anche se il suo nome è sempre rimasto nei circoli di nicchia. Nato a Rimini il 7 novembre del 1949, si è prima diplomato al Conservatorio di Firenze e poi laureato in Storia del Cinema all’Università di Urbino, prima di dirigere il suo primo film nel 1976. Buona come il pane rappresenta forse il suo titolo cult. Questa volta adatta per lo schermo un racconto breve di Margot Sesani e si affida a due giovanissimi aiutati dalla maestria di Daniela Poggi.

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Distribuito in mezzo mondo dalla Sony, la commedia contrappone due dipendenti di un fast food. Il primo è l’anziano Stanley, che dopo 38 anni di fatica nello stesso posto, ha deciso di ritirarsi in pensione. Il secondo è invece il giovane Jevon, aspirante scrittore con idee politiche che gli complicano la vita. L’ultima sera di lavoro di Stanley e la prima di Jevon creeranno le basi per un’atipica amicizia. Mattatore assoluto è il grande Richard Jenkins Visto al Sundance 2020.

Lavorare nel settore della robotica e sperare di creare la prima macchina artificiale intelligente è un punto di partenza per molti titoli di fantascienza. Sono innumerevoli le opere che declinano il tema in salse e modi differenti. Questa volta a complicare il tutto è il desiderio di un giovane di riportare in vita la moglie defunta. Gli obiettivi personali e quelli aziendali, si sa, non vanno però mai d’accordo. Ottimo cast di comprimari e regia affidata a Gavin Rothery, noto per aver lavorato agli effetti speciali visivi di Moon.

Esiste tutto un filone di film di serie B con al centro alcune battaglie epiche condotte dagli americani. Il cast è quasi sempre lo stesso e Billy Zane, attore che poteva essere ma che non è stato, è presente a ogni richiamo di cannone. In questo caso, è impegnato sul fronte della Prima guerra mondiale, giunta quasi al termine ma ancora sanguinosa.

Su Steven Seagal occorrerebbe scrivere interi volumi per cercare di capire come sia ancora credibile nei panni dell’uomo d’azione alla veneranda età di 68 anni. Particolarmente amato nei Paesi dell’Est (ricordiamo che è un rappresentante speciale per le relazioni umanitarie tra Russia e Stati Uniti), è protagonista ogni anno di un paio di pellicole che, per non deludere gli appassionati, sono girare con il “copia e incolla”. Curioso che il film arrivi contemporaneamente in streaming, nel mercato homevideo e in tv in chiaro su Cielo.

A subire le conseguenze della chiusura delle sale sono anche i più piccoli, coloro che con i coloro pop corn e gadget permettevano a tutta la filiera di respirare e incassare. A loro è dedicato il film d’animazione tedesco che porta in scena delle curiose creature umanoidi, che non sono né gnomi né folletti. Quasi sull’onda del disneyano Ratatouille, la cucina segnerà l’amicizia tra una delle creature e un umano. Edificante e all’insegna dell’accettazione.