È di nuovo il cinema nordico - dopo il bell'exploit la settimana scorsa del norvegese In ordine di sparizione - ad attirare l'attenzione. Questa volta andiamo in Svezia, nella Stoccolma degli anni '80: a condurci là è Lukas Moodysson, che con il suo We are the Best! ci fa girare la città insieme a tre ragazze tredicenni che si intestano il compito di risollevare le sorti del punk. Alle tre fa eco un'altra ragazzina, la giovane Asia Argento che si racconta nel molto autobiografico Incompresa. Poi ci sono due film dedicati alle coppie di una certa età, il didattico lavoro di Wajda su Walesa, l'azione "smart" di 3 Days to Kill, due film sul jazz (quello vero di Paolo Fresu e quello finto di Assolo), un thriller paranormale e un documentario.
I titoli sono tanti, le copie poche: le sale sono occupate dai blockbuster già usciti di recente. L'estate è alle porte: si sente.
Moodysson aveva convinto con il suo Fucking Amal. Ora ci riprova con un film pieno di gioia - ed è bello che una volta tanto dell'adolescenza si mostri anche il lato vitale e irruento. Parzialmente autobiografico (è tratto da una graphic novel firmata da sua moglie, Coco), è un film che vive della cura dei dettagli.
Scritto da Luc Besson e diretto da McG, 3 Days to Kill è un film che offre la formula ibrida e risaputa di action + commedia, tanto cara a Besson. Protagonista Costner, in una parte che riprende - con i toni della maturità e una discreta dose di autoironia - la sua parte in Guardia del corpo.
Gli anni più importanti della Polonia del dopoguerra, quelli che videro la nascita di Solidarnosc e che condussero all'abbattimento del regime filosovietico, narrati da Wajda - con scrupolo filologico - attraverso il biopic dell'uomo che di quel periodo fu il principale protagonista: Lech Walesa, portuale divenuto leader carismatico dell'opposizione al regime, poi Nobel per la pace e infine presidente della nazione polacca.
Tra i pochi jazzisti italiani a conquistare le scene mondiali, il trombettista sardo Paolo Fresu sfoga il suo palese narcisismo in un film che oltre a fornire un ritratto del musicista e della sua arte di conclamata qualità è anche un piccolo inno alla "sardità".
Con Giulia Salerno, Gabriel Garko, Charlotte Gainsbourg, Carolina Poccioni
In streaming su Rai Play
Asia Argento - giunta alla sua terza regia - alle prese con un romanzo di formazione dai toni autobiografici. Selezionato per il Certain Regard del festival francese da poco concluso, si avvale della presenza glamour della Gainsburg e di Garko.
Un nuovo capitolo nella lunga lista dei film dedicati agli spettatori (e forse ancor più alle spettatrici) di "una certa età". Girato a Parigi racconta dei battibecchi sentimentali di una coppia stagionata alla ricerca di un nuovo punto di equlibrio nella loro trentennale unione.
È di nuovo una coppia matura, anche se più giovane di quella di Le week-end, a essere protagonista di una commedia (anti)sentimentale: i due infatti (Danny Boon e Valérie Bonneton) sono coniugi divorziati, impegnati in un viaggio pieno di imprevisti da Parigi a Corfù, dove la loro figlia li attende per il suo matrimonio.
A tre anni dalla rivoluzione tunisina, la regista Hinde Boujemaa segue gli eventi che hanno trasformato il suo Paese e infiammato il Nordafrica raccontadoli dal punto di vista di una donna del popolo, impegnata nella sua personale battaglia per la sopravvivenza. Presentato a Venezia nel 2012.
Con Pietro Ragusa, Fiona Glascott, Federico Castelluccio, Marcello Prayer, Salvatore Lazzaro
Un migrante di successo che fa ritorno in Puglia insieme alla moglie, il sole e le luce accecante del sud, una vecchia dimora piena di fascino e le inquietanti presenze che vi abitano sono gli ingredienti base del thriller paranormale italiano di Rossella De Venuto.
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