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Il prigioniero di Zenda

Regia di John Cromwell vedi scheda film

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La recensione su Il prigioniero di Zenda

di Baliverna
8 stelle

E' un buon esempio di cinema hollywoodiano anni '30, quando i film commerciali erano ben fatti e sapevano intrattenere bene, senza quell'aria ambiziosa o di studiato a tavolino di molti blockbuster di oggi. Vediamo infatti una riuscita miscela di avventura, storia d'amore, azione, intrighi di palazzo, ambientazione storica (per quanto molto vaga, ma che importa?). Vi è inoltre la presenza di due registri, quello drammatico e quello di commedia. Quest'ultimo è costituito da alcuni indovinati passi ironici ed umoristici.
Gli attori sono bravi; da segnalare sono specialmente Raymond Massey nella parte di un vero cattivo, e un giovanissimo David Niven, che al solito dà un piglio lievemente ironico alla sua interpretazione. Colpisce anche la storia d'amore a margine della vicenda della ragazza buona (e ingenua) perdutamente innamorata del malvagio personaggio di Massey, per il quale ovviamente conta come il due di coppe.
John Cromwell dirige bene e con agilità. Il produttore è David O. Selznick, uno dei più invadenti produttori americani - al pari di Carlo Ponti in Italia - il quale si spinge fino a firmarsi per ultimo dopo il regista. In un altro caso strappò di mano sediola e megafono, e il film lo diresse lui (Duello al sole).
E' un film che può intrattenere egregiamente quasi tutti ancora oggi, ma che viene decisamente trascurato dalla nostra tv (perché è in bianco e nero).

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