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La grande scrofa nera

Regia di Filippo Ottoni vedi scheda film

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La recensione su La grande scrofa nera

di mm40
4 stelle
La famiglia Mazzara è composta da 5 fratelli, 4 maschi e una femmina, dal padre vedovo e dalla nonna, convinta che la famiglia sia "una grande scrofa nera" e tutti i suoi membri siano inequivocabilmente come porci.
 

Scritto e diretto dall'esordiente Filippo Ottoni, classe 1938, La grande scrofa nera è un singolare ibrido fra gli interni borghesi alla Luchino Visconti e le famiglie scapestrate della commedia scollacciata, da Malizia in poi; il pregio assoluto in questo mix, senz'altro indigesto, sta nell'essere arrivato in lieve anticipo sui tempi, sia sul Gruppo di famiglia in un interno di Visconti (1974) che sulle pellicole in stile Malizia (1973). Ma, come è ragionevole pensare, tale miscuglio non può funzionare proprio perchè male assortito, sebbene sul piano tecnico e formale Ottoni disponga di sufficienti competenze per confezionare l'opera senza eccessive sbavature; al suo fianco sul set ha d'altronde avuto l'assistenza di Pasqualino De Santis come direttore della fotografia e di un cast artistico mediamente di discreto livello (Alain Cuny, Francisco Rabal, Claudio Camaso, Mark Frechette, Rada Rassimov, Rik Battaglia, Flora Robson), nonchè collaboratori di pregio quali Ruggero Mastroianni (montaggio) e Luis Bacalov (musiche). Anche la figura evocata dal titolo è adeguatamente inquietante e capace al tempo stesso di indisporre il pubblico verso i protagonisti della storia, sui quali Ottoni non proietta in effetti alcuna simpatia. La sua seconda prova dietro la macchina da presa - Questo sì che è amore - arriverà solamente sette anni più tardi, nel 1978. 4/10.

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