Nella famiglia di Justine sono tutti veterinari e vegetariani. A sedici anni, Justine è una studentessa brillante e promettente ma, quando inizia la scuola di veterinaria, entra in un mondo decadente, spietato e pericolosamente seducente. Durante la prima settimana di riti iniziatori, si allontana disperatamente dai principi familiari e mangia carne cruda per la prima volta in vita sua. Presto, dovrà confrontarsi con le terribili e inaspettate conseguenze del gesto mentre la sua vera natura comincia venire a galla.
Opera prima di una sensibile regista francese che nel ruolo dell'adolescenza intravede un periodo particolarmente critico. Un dramma intenso, che tenta di raccontare il disagio giovanile. Nel fare questo svolta, con consapevolezza, nell'horror più realistico. Ch'é poi quello del malessere esistenziale.
Questo film della regista francese Julia Ducournau è disturbante e malato, non rinuncia a nulla per sconvolgerci ma non lo fa a discapito della sceneggiatura e dell'accuratezza formale e psicologica...
Un dramma disturbante che mette in scena il rapporto tra due sorelle vittime della stessa atroce pulsione. Un affresco imperdibile della nuova generazione horror francese che toglie il fiato e resta con te.
La potenza di una messinscena coinvolgente e sicura, capace di mettere in fila diverse sequenze di grande effetto, è messa al servizio di un racconto che talvolta sfiora l'assurdo ed è complessivamente ben lontano dalla perfezione.
Tra radicalismo alimentare e iniziazioni ancestrali, il film sviluppa attorno alla 'cruda' realtà della natura umana la teoria del primato genetico su quello culturale, agitando il sospetto che i piccoli animali che alleviamo come figli nella rassicurante cattività dell'ambiente domestico potrebbero ben presto volerci azzannare alla gola.
Il senso di sazietà che fornisce la carne, i brandelli lacerati e sanguinolenti che sanno placare istinti rimossi o tenuti sotto controllo. La metamorfosi di Justine è irreversibile e senza scampo. Un horror splatter che sconvolge ma che possiede una sua dignità nell'ambito del genere; e alcune valide, isteriche scene cult.
Il primo impatto della sedicenne Justine con la facoltà di veterinaria dove si sono laureati i genitori ed in cui studia la sorella maggiore, non è dei migliori: vige un clima di goliardiche vessazioni nonniste, la ragazza è costretta a dividere la camerata con un aitante ragazzo gay e soprattutto viene obbligata a stravolgere la radicale dieta vegetariana cui sono da sempre… leggi tutto
Trilogia della Terminologia (Cine)FotoGrafica {“Bokeh” (esito su carta/schermo di un intervento durante la ripresa/sviluppo/stampa/proiezione), “Raw” [memoria analogica registrata su pellicola (fotogrammi di gelatina e sali di nitrato d'argento e di bromuro di potassio) e su supporti digitali (pixel in file di dati in bit/byte)], “Zoom” (intervento… leggi tutto
Justine è una ragazza vegetariana che si è appena iscritta alla facoltà universitaria di veterinaria dove vige l’usanza che le matricole vengano vessate dagli studenti più anziani. Mentre Justine si trova a far fronte a scherzi e sollazzi, e la sorella iscritta alla medesima università fa ben poco per aiutarla, una volta costretta ad assaggiare un boccone…
Quando un corpo fuoriesce dai suoi contenuti puramente fisici per parlarci di molto altro. Possono nutrire gli enigmi della mente o farsi partecipi della loro manifesta marginalità. Possono veicolare pregiudizi…
L'importanza della colonna sonora si rivela spesso fondamentale nel contribuire al successo di un film. In particolare per il genere thriller e horror. Ne sa qualcosa Dario Argento, tra i primi -in Italia ma non solo-…
Julia Ducournau riporta in auge il cinema horror francese con un body horror cannibalico che come Teeth a suo tempo (Mitchell Lichtenstein, 2007) si sviluppa su turbe adolescenziali femminili. Lungi dall’essere un film femminista o per lo meno anti-maschilista, Raw è sicuramente un gender movie che attraverso il mai banale tema della carne indaga le ossessioni e le pulsioni…
La piccola Justine (Garange Marillier) seguendo le orme della sorella Alexia (Ella Rumpf) dalla Francia finisce a frequentare una Università, con indirizzo veterinaria, in Belgio. In arrivo da una famiglia rigidamente vegetariana, subisce con sofferenza l'iniziazione riservata alle nuove matricole, consistente in una settimana di sottomissione ai "veterani". Uno dei riti…
Raw, sorprendente e destabilizzante opera prima di Julia Ducournau, narra di una ragazza vegetariana che si ritrova al suo primo anno universitario per intraprendere gli studi di veterinaria. Durante uno dei molti riti di iniziazione, a cui le matricole sono sottoposte, viene costretta a mangiare della carne; da lì in avanti la ragazza perde ogni freno inibitorio, guidata da una…
Le vicende di una ragazzina costretta a crescere sola all’università tra il nonnismo degli studenti più anziani, le prime pulsioni sessuali ed un innato spontaneo cannibalismo.
Un film crudo che prima di tutto vuole mettere in scena certi tipi di capacità registiche a partire da suggestioni di un cinema più antiquato fino ad atmosfere date da una…
Ancora una volta i francesi utilizzano l'horror per raccontarci altro. Il film, nonostante le diverse scene di estremo sadismo, pone l'accento su una messinscena realistica, regalando al racconto un'atmosfera fra le più viscerali e morbose mai viste. Tra body horror, cannibal movie e alienazione giovanile, RAW si pone un gradino più in alto rispetto ai generi (e sottogeneri) da cui…
Questo film della regista francese Julia Ducournau è disturbante e malato, non rinuncia a nulla per sconvolgerci ma non lo fa a discapito della sceneggiatura e dell'accuratezza formale e psicologica che usa nel tratteggiare i personaggi, gli attori sono formidabili, la fotografia è cruda e impeccabile, i movimenti di macchina sono all'opposto di quelli usati dai "fucking shooting"…
Trilogia della Terminologia (Cine)FotoGrafica {“Bokeh” (esito su carta/schermo di un intervento durante la ripresa/sviluppo/stampa/proiezione), “Raw” [memoria analogica registrata su pellicola (fotogrammi di gelatina e sali di nitrato d'argento e di bromuro di potassio) e su supporti digitali (pixel in file di dati in bit/byte)], “Zoom” (intervento…
Francia. Un padre e una madre decidono di mandare la figlia minore Justine a studiare nella stessa facoltà di veterinaria della sorella Alexia; Justine si trova subito a dover sopportare gli atti di nonnismo dei veterani che costringono le matricole (tra le quali conosce Adrien, il suo compagno di stanza) a rituali che oscillano tra il ridicolo e l’umiliante . E’ proprio da…
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Commenti (10) vedi tutti
Uno dei migliori horror dell'ultimo lustro!
leggi la recensione completa di Genga009Opera prima di una sensibile regista francese che nel ruolo dell'adolescenza intravede un periodo particolarmente critico. Un dramma intenso, che tenta di raccontare il disagio giovanile. Nel fare questo svolta, con consapevolezza, nell'horror più realistico. Ch'é poi quello del malessere esistenziale.
leggi la recensione completa di undyingE continua a sgocciolare, caldo e denso, rosso e metallico, ben dopo la fine. Di nuovo crudo, grezzo, grondante. Vivo, perché affamato.
leggi la recensione completa di mckIl film che tutti vorrebbero girare.
leggi la recensione completa di cazzeggiatore del millennioQuesto film della regista francese Julia Ducournau è disturbante e malato, non rinuncia a nulla per sconvolgerci ma non lo fa a discapito della sceneggiatura e dell'accuratezza formale e psicologica...
leggi la recensione completa di Strauch_72Un dramma disturbante che mette in scena il rapporto tra due sorelle vittime della stessa atroce pulsione. Un affresco imperdibile della nuova generazione horror francese che toglie il fiato e resta con te.
leggi la recensione completa di ChiappoLa nouvelle vague horror non è morta (!) ma è viva (?) e vegeta in questo 'RAW' eccessivo e alienante!
leggi la recensione completa di starbookLa potenza di una messinscena coinvolgente e sicura, capace di mettere in fila diverse sequenze di grande effetto, è messa al servizio di un racconto che talvolta sfiora l'assurdo ed è complessivamente ben lontano dalla perfezione.
leggi la recensione completa di pazuzuTra radicalismo alimentare e iniziazioni ancestrali, il film sviluppa attorno alla 'cruda' realtà della natura umana la teoria del primato genetico su quello culturale, agitando il sospetto che i piccoli animali che alleviamo come figli nella rassicurante cattività dell'ambiente domestico potrebbero ben presto volerci azzannare alla gola.
leggi la recensione completa di maurizio73Il senso di sazietà che fornisce la carne, i brandelli lacerati e sanguinolenti che sanno placare istinti rimossi o tenuti sotto controllo. La metamorfosi di Justine è irreversibile e senza scampo. Un horror splatter che sconvolge ma che possiede una sua dignità nell'ambito del genere; e alcune valide, isteriche scene cult.
leggi la recensione completa di alan smithee