Regia di Cinzia Th Torrini vedi scheda film
Yusef, tunisino di nascita, vive in Italia da tempo; ha un buon lavoro, una moglie italiana e una figlia piccola. Un giorno qualcuno fa una soffiata, indicandolo come collaboratore della camorra: per Yusef ha inizio un vero e proprio incubo, a partire da un’espulsione immediata dall’Italia.
Il razzismo e l’immigrazione, la malavita e i pregiudizi, l’Italia e l’Africa: tutto mescolato insieme nello stesso calderone, con intenzioni fin troppo palesi e una trama didascalica, in questo Anna e Yusef, produzione Rai per il piccolo schermo affidata a una regista di salda esperienza quale Cinzia Th Torrini. Due puntate canoniche della durata di cento minuti o poco più ciascuna; e questo è il principale problema del film, la cui narrazione si annacqua per riempire il metraggio imposto in qualche maniera. La confezione è più che valida e gli interpreti, chi più e chi meno, funzionano: molto bene il protagonista Adel Bencherif (che in realtà è, come la maggior parte dei nordafricani, piuttosto simile nei tratti a un italiano – eppure viene trattato come se fosse riconoscibilmente straniero, ma pazienza), affiancato da Vanessa Incontrada (cresciuta parecchio negli anni come attrice), Gioele Dix, Imma Piro, Elettra Rossiello, Camilla Filippi e Dennis Fasolo. Arzigogolati i crediti di scrittura: l’idea di partenza è della produttrice, Paola Lucisano, che ha contribuito anche al soggetto insieme alla regista e a Nicola Cometti, Urbano Lione e Maura Nuccetelli, mentre questi ultimi tre hanno firmato la sceneggiatura con la collaborazione della regista e di Donatella Diamanti. Sottotitolo banalizzante: Un amore senza confini. 4/10.
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